III. - Indice e illustrazione delle leggende della nostra carta
51
prot. 1522 C. Saccoccia 695 ed A. Gap. C. Saccoccia 85v
ap. N. C. 30).
I confini nominati nel primo atto sono: il fiume, i beni
di S. Paolo, i beni di Pietro Paolo Fabii, i beni di Angelo
Paluzzo Albertoni.
Per la storia susseguente v. T. IV, 69 (Cat. A. VI, 21).
s. Osteria di S. Paolo.
È l’attuale casale di Monte S. Paolo, sulla sinistra della
via; il nome gli viene naturalmente dalla basilica.
d. Dragoni (v. sopra Dragontelii).
Nel 1470 (30 Genn.) Rita Cenci vedova di Paolo Angelo
Fabii donò ad Andrea Baratti canonico di S. Marco i suoi
diritti sopra il casale Dragoni (A. Cap. Giovanni Angelo
in 8° f. 5, ap. J. C. 1040).
II 19 Aprile 1523 Mario Palutio Albertoni locò per 4 anni
il Casale di Dragoni (A. Cap. P. P. Manfredi 7 ap. N. C. 10).
Nel 1532 (6 Die.) Girolama Caffarella, vedova di Mario
Albertoni, in nome dei figli vendette il legno della selva del
Casale Dragone (AST. prot. 137 S. Arroni 63 ap. N. C. 17).
Il casale è quello attuale di Dragone in pianura sulla
sponda del Tevere, incontro alla Torre Buffalara (ora chia-
mata Casale della Vignola). V. Cat. A. VI, 10 il quale ci
mostra che fu ancora dei Paluzzi: nel 1770 era del Prin-
cipe Altieri.
s. P a 1 o c c o.
Nel 1529 la metà fu data alle monache di SS. Domenico
e Sisto dalle sorelle Infessura (V. A. II, 529, T, IV, 153) ed
il resto lo acquistarono posteriormente.
L’inventario dei beni di Giuliano Pichi del 1543 (L. M. L.
183) parla del Casale Palocci e sebbene esso sia sparito
rimane ancora il nome di Macchia Palocco. Sta a due chi-
lometri a S. del 17° chilometro della via Ostiense. Cfr.
anche T. IV, 146, n. 1 che cita un chirografo di Urbano Vili
del 1635 il quale parla del casale detto Palocco del Mar-
chese Dante che sarà stato diverso dal casale di questa
tenuta (ved. anche p. 153) e B. cita « Palocco degl’ heredi
de’ Lanti » r. 150 (v. Cat. A. VI, 47).
d. Saline.
Non è qui il posto indicato per rifare la storia delle
saline di Ostia, delle quali parlano tutti gli scrittori
ostiensi.
È da notare solamente il cambiamento nel corso del
Tevere, avvenuto dopo l’inondazione del Tevere sotto
Paolo IV nel Settembre 1557 (Mèi. Beote Frang. XXVI
(1906) 180).
s. Stagno.
È lo stagno di Ostia ossia di Castel Fusano. Per la
storia dello stagno e della tenuta vedasi L. M. L. 187: T.
IV, 144.
s. Fusano.
Fra i beni del monastero di S. Paolo nella bolla di Gre-
gorio VII troviamo massam Fusanam, cum omnibus suis
' Il nome di Tor Bovacciana si spiega con i documenti seguenti
non notati dal T.
1411 (5 Novembre) Vendita fatta da Pietro Paolo Claveluzzi a Cola
di Paolo Bovachia di un quarto di un Casale chiamato Casale de Bo-
vachiariis per 250 fiorini ( A SS. Giacomo di Pietro di Giovanni Crobe
not. ap. J. C. 1262).
pertinentiis e nel 1255 fu ancora proprietà del monastero
(T■ cit.), mentre alla fine del sec. xiv apparteneva per la
maggior parte al monastero di S. Anastasio alle Tre Fon-
tane (A. V. Contelori lib. 8 p. 303 ap. D. C. p. 75): ma poi
passò ai Fabii, che ne avevano la quarta parte già nel 1391
(.L. M. L. 187).
Ai documenti da loro citati aggiungerò che un casale
di S. Maria di Fusano fu di Lorenzo Palocba de Papazzur-
ris intorno a 1453 (ASS. VI, vii, 9. B ap. A. R. I, 56, n. 3);
che vi fu una divisione fra P. P. e Lello Fabii nel 1488
(27 Ott. : A. Cap. Giovanni di Michele in ott. ap. J. F. 8);
un investimento della tenuta di Fusano nel 1499 per Gia-
como di Pietro Matteo Albertoni (A. Cap. S. Vannucci 29
D. C.) ed una vendita di Fusano fatta dai figli di Evange-
lista Fabii a Girolamo Teodoli vescovo di Cadice nel 1567
(9 Ott: A. Cap. C. Saccoccia 905 ap. J. T. 186).
Pare pure che i Della Valle ne fossero in possesso nel
1570 (L. S. S. I. 122).
Nel 1603 una parte fu messa all’asta dai creditori dei
Fabii. Nel 1620 e 1634 fu comprata dai Sacchetti e nel 1755
dai Chigi. V. Cat. A. VI, 24.
Gli edilìzi rappresentati sono delle semplici casette : e
non si vede traccia alcuna del castrum sire casale nomi-
nato nel 1391.
s. Fusano.
s. Vigna.
Non ne ho trovato traccia nè nei documenti nè sul
posto.
Ostia.
In Ostia moderna spiccano il campanile di S. Aurea ed
il castello; ma dei ruderi antichi non è indicato niente,
nemmeno la cella del tempio detto di Vulcano, che sarà
stata certamente visibile. Si deve dire lo stesso della pianta
del 1557.
Zaffarana.
È un’osteria identificabile colla Torre Bovacciana, 1 ove
ci sarà sempre stato il passaggio per andare all’isola sacra.
Delle case che vi corrispondevano sull’altra sponda non
rimane traccia se non nell’attuale Casale S. Biagio: ed è
curioso che si sia omessa interamente l’antica chiesa di
S. Ippolito. C’è una casina, forse la cappella del Crocifisso,
incontro a Fiumicino, che non esisteva ancora.
Tumoleta.
Il nome di Tumoleto ancora rimane a questa contrada,
fra Torre S. Michele e Castel Fusano. 2
Isola.
La forma dell’estremità E. dell’Isola fu molto cangiata
dalla predetta inondazione dell’anno 1557 : e il Casale che
prima fu nell’isola, e dopo fu nella sponda sinistra del
fiume, può essere quello a N. di Ostia moderna. Già si
vede che il fiume tendeva a tagliare l’istmo che si andava
formando.
1451 (1 Agosto) Vendita dell’erba del Casale Bovaccani e Casale
Traiano e Pedica di S. Anastasio da Giacomo fu Stefano de Luciis a
Paolo Mazzatosti (A. Cap. Pietro Capogalli ed Antonio de Muscianis
not. ap. J. L. 294).
2 La tenuta di Tumoleto è notata dal B. come appartenente a Fa-
brizio Fabii; passò poi ai Sacchetti, e poscia ai Chigi (v. Cat. A. VI, 85).
51
prot. 1522 C. Saccoccia 695 ed A. Gap. C. Saccoccia 85v
ap. N. C. 30).
I confini nominati nel primo atto sono: il fiume, i beni
di S. Paolo, i beni di Pietro Paolo Fabii, i beni di Angelo
Paluzzo Albertoni.
Per la storia susseguente v. T. IV, 69 (Cat. A. VI, 21).
s. Osteria di S. Paolo.
È l’attuale casale di Monte S. Paolo, sulla sinistra della
via; il nome gli viene naturalmente dalla basilica.
d. Dragoni (v. sopra Dragontelii).
Nel 1470 (30 Genn.) Rita Cenci vedova di Paolo Angelo
Fabii donò ad Andrea Baratti canonico di S. Marco i suoi
diritti sopra il casale Dragoni (A. Cap. Giovanni Angelo
in 8° f. 5, ap. J. C. 1040).
II 19 Aprile 1523 Mario Palutio Albertoni locò per 4 anni
il Casale di Dragoni (A. Cap. P. P. Manfredi 7 ap. N. C. 10).
Nel 1532 (6 Die.) Girolama Caffarella, vedova di Mario
Albertoni, in nome dei figli vendette il legno della selva del
Casale Dragone (AST. prot. 137 S. Arroni 63 ap. N. C. 17).
Il casale è quello attuale di Dragone in pianura sulla
sponda del Tevere, incontro alla Torre Buffalara (ora chia-
mata Casale della Vignola). V. Cat. A. VI, 10 il quale ci
mostra che fu ancora dei Paluzzi: nel 1770 era del Prin-
cipe Altieri.
s. P a 1 o c c o.
Nel 1529 la metà fu data alle monache di SS. Domenico
e Sisto dalle sorelle Infessura (V. A. II, 529, T, IV, 153) ed
il resto lo acquistarono posteriormente.
L’inventario dei beni di Giuliano Pichi del 1543 (L. M. L.
183) parla del Casale Palocci e sebbene esso sia sparito
rimane ancora il nome di Macchia Palocco. Sta a due chi-
lometri a S. del 17° chilometro della via Ostiense. Cfr.
anche T. IV, 146, n. 1 che cita un chirografo di Urbano Vili
del 1635 il quale parla del casale detto Palocco del Mar-
chese Dante che sarà stato diverso dal casale di questa
tenuta (ved. anche p. 153) e B. cita « Palocco degl’ heredi
de’ Lanti » r. 150 (v. Cat. A. VI, 47).
d. Saline.
Non è qui il posto indicato per rifare la storia delle
saline di Ostia, delle quali parlano tutti gli scrittori
ostiensi.
È da notare solamente il cambiamento nel corso del
Tevere, avvenuto dopo l’inondazione del Tevere sotto
Paolo IV nel Settembre 1557 (Mèi. Beote Frang. XXVI
(1906) 180).
s. Stagno.
È lo stagno di Ostia ossia di Castel Fusano. Per la
storia dello stagno e della tenuta vedasi L. M. L. 187: T.
IV, 144.
s. Fusano.
Fra i beni del monastero di S. Paolo nella bolla di Gre-
gorio VII troviamo massam Fusanam, cum omnibus suis
' Il nome di Tor Bovacciana si spiega con i documenti seguenti
non notati dal T.
1411 (5 Novembre) Vendita fatta da Pietro Paolo Claveluzzi a Cola
di Paolo Bovachia di un quarto di un Casale chiamato Casale de Bo-
vachiariis per 250 fiorini ( A SS. Giacomo di Pietro di Giovanni Crobe
not. ap. J. C. 1262).
pertinentiis e nel 1255 fu ancora proprietà del monastero
(T■ cit.), mentre alla fine del sec. xiv apparteneva per la
maggior parte al monastero di S. Anastasio alle Tre Fon-
tane (A. V. Contelori lib. 8 p. 303 ap. D. C. p. 75): ma poi
passò ai Fabii, che ne avevano la quarta parte già nel 1391
(.L. M. L. 187).
Ai documenti da loro citati aggiungerò che un casale
di S. Maria di Fusano fu di Lorenzo Palocba de Papazzur-
ris intorno a 1453 (ASS. VI, vii, 9. B ap. A. R. I, 56, n. 3);
che vi fu una divisione fra P. P. e Lello Fabii nel 1488
(27 Ott. : A. Cap. Giovanni di Michele in ott. ap. J. F. 8);
un investimento della tenuta di Fusano nel 1499 per Gia-
como di Pietro Matteo Albertoni (A. Cap. S. Vannucci 29
D. C.) ed una vendita di Fusano fatta dai figli di Evange-
lista Fabii a Girolamo Teodoli vescovo di Cadice nel 1567
(9 Ott: A. Cap. C. Saccoccia 905 ap. J. T. 186).
Pare pure che i Della Valle ne fossero in possesso nel
1570 (L. S. S. I. 122).
Nel 1603 una parte fu messa all’asta dai creditori dei
Fabii. Nel 1620 e 1634 fu comprata dai Sacchetti e nel 1755
dai Chigi. V. Cat. A. VI, 24.
Gli edilìzi rappresentati sono delle semplici casette : e
non si vede traccia alcuna del castrum sire casale nomi-
nato nel 1391.
s. Fusano.
s. Vigna.
Non ne ho trovato traccia nè nei documenti nè sul
posto.
Ostia.
In Ostia moderna spiccano il campanile di S. Aurea ed
il castello; ma dei ruderi antichi non è indicato niente,
nemmeno la cella del tempio detto di Vulcano, che sarà
stata certamente visibile. Si deve dire lo stesso della pianta
del 1557.
Zaffarana.
È un’osteria identificabile colla Torre Bovacciana, 1 ove
ci sarà sempre stato il passaggio per andare all’isola sacra.
Delle case che vi corrispondevano sull’altra sponda non
rimane traccia se non nell’attuale Casale S. Biagio: ed è
curioso che si sia omessa interamente l’antica chiesa di
S. Ippolito. C’è una casina, forse la cappella del Crocifisso,
incontro a Fiumicino, che non esisteva ancora.
Tumoleta.
Il nome di Tumoleto ancora rimane a questa contrada,
fra Torre S. Michele e Castel Fusano. 2
Isola.
La forma dell’estremità E. dell’Isola fu molto cangiata
dalla predetta inondazione dell’anno 1557 : e il Casale che
prima fu nell’isola, e dopo fu nella sponda sinistra del
fiume, può essere quello a N. di Ostia moderna. Già si
vede che il fiume tendeva a tagliare l’istmo che si andava
formando.
1451 (1 Agosto) Vendita dell’erba del Casale Bovaccani e Casale
Traiano e Pedica di S. Anastasio da Giacomo fu Stefano de Luciis a
Paolo Mazzatosti (A. Cap. Pietro Capogalli ed Antonio de Muscianis
not. ap. J. L. 294).
2 La tenuta di Tumoleto è notata dal B. come appartenente a Fa-
brizio Fabii; passò poi ai Sacchetti, e poscia ai Chigi (v. Cat. A. VI, 85).