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IL VATICANO

se al monumento di qualche imperatrice appartennero già i due pavoni di bronzo ,
uno solo de' (pali, attesa la poca diversità dall' altro , vedesi al lato della Pigna ,
nel riportato Nicchione. 11 lavoro di questi bronzi non può dirsi di uno stile eccel-
lente ; non mancano però di naturalezza . nò di una certa maestà : dorati , com' e-
rano anticamente , doveano contribuire in una maniera assai distinta , alla decora-
zione d' un qualche edilìzio. Gli scrittori greci del basso impero , che hanno de-
scritte le rarità di Costantinopoli , hanno fatta menzione di alcune immagini di pa-
voni (1) , ma non è qui il luogo di riportarli tutti. Oltre la visuale del Nicchione ,
che forma il maggiore ornamento del giardino descritto , produco ancora mercè la
Tavola LVII la veduta prospettica dell' uscita del Museo j veduta nuova di conio.

EMICICLO

D I

BELVEDERE

."Ritornando nel lungo corridojo mi terrò sulla sinistra per giungere all' indicato
Emiciclo. La volta della scala fu dipinta a grottesco dall' insigne artefice Daniele
da Volterra. Ai lati della medesima vi sono due ermi : quello a sinistra è incogni-
to , quello a destra porta il nome di Solone. Questa è la scala che conduce al Mu-
seo Pio-Clementino , ma prima di entrarvi vedesi a sinistra una porta , che introdu-
ce al Museo Egizio ed Attico. Lo stesso Pontefice Pio VII raccolse in queste ca-
mere una gran quantità di busti : un numero ragguardevole di monumenti egizii ;
ed i gessi tratti dalle sculture del Partenone donati dal re Giorgio IV d' Inghilterra ,
come rilevasi dalla lapidaria iscrizione posta neh' ultima camera. Non tutti i busti che
rinvengonsi nelle prime camere meritano particolare distinzione :, e di questi quattro
se ne producono nella Tavola LVIII, e dessi a maggiore schiarimento di chi legge ,
sono nel precitato Museo distinti coi numeri 710 , 77 5 , 848 , 883. Ma altri pur
ve ne sono che meritano , o pel soggetto che rappresentano , o per lo scalpello che
gli ha prodotti alcuna ricordanza ; e fra i monumenti appunto delle prime cinque

ancor viventi , cos'i vedesi il pavone al rovescio delle me-
daglie d' oro di Giulia figlia di Tito , coniata quando
essa era viva , e due piume di pavone poste innanzi il
busto di Messalina nella superba medaglia in gran bron-
zo coniata in JYicea ad onore di questa imperatrice , le
danno il carattere di novella Giunone , titolo che le si
attribuisce nella leggenda ( Pellerin , Recucii, toni. Ili,
tav. i32). Gli antiquari hanno preso queste due penne di

pavone per due spighe , le quali la caratterizzerebbero piut-
tosto per nuova Cerere. La medaglia originale dal Visconti
considerata nel Museo in allora imperiale a Parigi gli
parve presentare piuttosto due piume di pavone,

(1) Yedevansi queste Dell' Arlopolio o mercato del
pane , postevi da Costantino iWagno ( .éntiq. Costanti-
nop. , lib. i , pag. 19 , nel tomo 1 dell' Impero Orien-
tale di Bandurio').
 
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