t
DESCRITTO ED ILLUSTRATO xfò
camere esigono alcuna osservazione le teste 788, 789, 791 esistenti a sinistra nella se-
conda , le quali hanno il nome imposto di Manilia Eliade , di Lucio Manilio Primo
di Manilio Fausto (1). Prima però di passare agli oggetti egizii conviene, che indi-
chi i due busti di ottimo stile segnati 892 ed 89$ , non che il superbo frammento
indicato colla prima lettera del nostro alfabeto A ; e tali monumenti è che preci-
samente Yeggonsi tutti riuniti nella successiva Tavola LIX.
OGGETTI
D I
E G IT T O
Si dimanda , dice Paw , perchè presso i popoli dell' antichità trovansi delle reli-
gioni cosi bizzarre , e delle leggi cosi sagge. La ragione è chiara : la maggior par-
te del culto religioso era stato immaginato nel tempo in cui gli uomini erano im-
mersi neh' ignoranza j le leggi , per lo contrario , furono fatte nei tempi i più illumi-
nati. Ora la massima di non fare alcuna innovazione, fece sussistere presso le nazioni,
anche le più incivilite, molte pratiche religiose inventate nei tempi della barbarie. Inva-
no alcuni autori , troppo prevenuti in favore dell' antico Egitto , hanno tentato di giu-
stificare tutto ciò , che il culto di quel paese , che si chiamò la culla delle arti, e la
scuola della superstizione, racchiudeva di vizioso, di ridicolo, d'assurdo. I sacer-
doti dell'Egitto furono fermi nella massima, che in fatto di religione, non bisogna fare
giammai innovazioni (2). Tal massima vedesi figurare ne'monumenti dell'Emiciclo, che
(1) Questi busti furono trovati nelle rovine di un
sepolcro sulla vìa si ppia prima di uscire la porta san
Sebastiano : il busto numero 790 trovato insieme è del-
lo stesso stile; non ha nome. Questi monumenti sono di
scultura molto mediocre , e non anteriore al terzo secolo
dell' Era volgare.
(2) Converrebbe fermarsi alcun poco sulla mitologia
degli Egizii per meglio indagare, non che spiegare, al-
cune cose che esistono nel così detto Museo Egizio, La
mitologia secondo Evemcro e Banier è il culto, che in
forza della pubblica autorità è stato renduto ad alcuni
uomini , e che ha fatto una delle principali sorgenti dell'
idolatria. Gli Egizii ed i Fenici , popoli i più antichi
del mondo , hanno dato il primo esempio. Secondo i loro
storici , aveano eglino due sorta di Dii : gli uni erano
immortali, come il Sole, la Luna, gli Astri , gli Ele-
menti; gli altri mortali , vale a dire, i g audi uomini ,
che colle loro gesta aveano meritato d* essere posti nel
rango degli Dei immortali , e aveano come essi , dei tem-
pli , delle are, ed un religioso culto. In quanti errori non
sono eglino caduti i migliori nostri autori , volendo per-
petuamente spiegare le favole , e conciliarle colla storia
antica dei diversi popoli del mondo ? L' uno , ostinato pei
Fenici, li trova dovunque, e nei frequenti equivoci della
loro lingua , cerca lo sviluppo di tutte le favole ; 1' altro
contento, anzi incantato dell'antichità degli Egizii, li ri-
guarda siccome i soli padri della teologia e della religione
dei Greci, e crede di scoprire la spiegazione delle loro
favole nelle capricciose interpretazioni di alcuni oscuri ge-
roglifici. Quindi i nostri scrittori per darci delle ben ra-
gionate spiegazioni su' misteri d' Egitto , si sono lanciati in
mille diversi errori. Ciascuno vi ha scoperto ciò, cui era
portato a cercare dal particolare suo genio, e dal piano de'
suoi studj. Che f II fisico , per mezzo dell' allegoria , vi
DESCRITTO ED ILLUSTRATO xfò
camere esigono alcuna osservazione le teste 788, 789, 791 esistenti a sinistra nella se-
conda , le quali hanno il nome imposto di Manilia Eliade , di Lucio Manilio Primo
di Manilio Fausto (1). Prima però di passare agli oggetti egizii conviene, che indi-
chi i due busti di ottimo stile segnati 892 ed 89$ , non che il superbo frammento
indicato colla prima lettera del nostro alfabeto A ; e tali monumenti è che preci-
samente Yeggonsi tutti riuniti nella successiva Tavola LIX.
OGGETTI
D I
E G IT T O
Si dimanda , dice Paw , perchè presso i popoli dell' antichità trovansi delle reli-
gioni cosi bizzarre , e delle leggi cosi sagge. La ragione è chiara : la maggior par-
te del culto religioso era stato immaginato nel tempo in cui gli uomini erano im-
mersi neh' ignoranza j le leggi , per lo contrario , furono fatte nei tempi i più illumi-
nati. Ora la massima di non fare alcuna innovazione, fece sussistere presso le nazioni,
anche le più incivilite, molte pratiche religiose inventate nei tempi della barbarie. Inva-
no alcuni autori , troppo prevenuti in favore dell' antico Egitto , hanno tentato di giu-
stificare tutto ciò , che il culto di quel paese , che si chiamò la culla delle arti, e la
scuola della superstizione, racchiudeva di vizioso, di ridicolo, d'assurdo. I sacer-
doti dell'Egitto furono fermi nella massima, che in fatto di religione, non bisogna fare
giammai innovazioni (2). Tal massima vedesi figurare ne'monumenti dell'Emiciclo, che
(1) Questi busti furono trovati nelle rovine di un
sepolcro sulla vìa si ppia prima di uscire la porta san
Sebastiano : il busto numero 790 trovato insieme è del-
lo stesso stile; non ha nome. Questi monumenti sono di
scultura molto mediocre , e non anteriore al terzo secolo
dell' Era volgare.
(2) Converrebbe fermarsi alcun poco sulla mitologia
degli Egizii per meglio indagare, non che spiegare, al-
cune cose che esistono nel così detto Museo Egizio, La
mitologia secondo Evemcro e Banier è il culto, che in
forza della pubblica autorità è stato renduto ad alcuni
uomini , e che ha fatto una delle principali sorgenti dell'
idolatria. Gli Egizii ed i Fenici , popoli i più antichi
del mondo , hanno dato il primo esempio. Secondo i loro
storici , aveano eglino due sorta di Dii : gli uni erano
immortali, come il Sole, la Luna, gli Astri , gli Ele-
menti; gli altri mortali , vale a dire, i g audi uomini ,
che colle loro gesta aveano meritato d* essere posti nel
rango degli Dei immortali , e aveano come essi , dei tem-
pli , delle are, ed un religioso culto. In quanti errori non
sono eglino caduti i migliori nostri autori , volendo per-
petuamente spiegare le favole , e conciliarle colla storia
antica dei diversi popoli del mondo ? L' uno , ostinato pei
Fenici, li trova dovunque, e nei frequenti equivoci della
loro lingua , cerca lo sviluppo di tutte le favole ; 1' altro
contento, anzi incantato dell'antichità degli Egizii, li ri-
guarda siccome i soli padri della teologia e della religione
dei Greci, e crede di scoprire la spiegazione delle loro
favole nelle capricciose interpretazioni di alcuni oscuri ge-
roglifici. Quindi i nostri scrittori per darci delle ben ra-
gionate spiegazioni su' misteri d' Egitto , si sono lanciati in
mille diversi errori. Ciascuno vi ha scoperto ciò, cui era
portato a cercare dal particolare suo genio, e dal piano de'
suoi studj. Che f II fisico , per mezzo dell' allegoria , vi