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DESCRITTO ED ILLUSTRATO

VESTIBOLO QUADRATO

del

MUSEO P I O-C LEMENTINO (i)

■Nella parte destra vedesi una statua sepolcrale giacente , di grandezza natura-
le , rappresentante una matrona, la quale posa sopra d' un letto, ed ha due amori-
ni , uno da capo con corona di fiori , 1' altro ai piedi con turcasso. Nel mez-
zo torreggia il frammento celebre della statua di Ercole , detto il Torso di Belve-
dere } Tavola LXXX1I (2) , eh' io prodoco in due diversi punti. Come apparisce
dal nome scritto in greco , e nel sasso su cui siede il simulacro , 1' artefice fu

AnQAAONIOS NE2TOP02
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Apollonio figlio di Nestore Ateniese lo faceva , o come meglio riflette il Viscon-
ti , lo fece (3). Io non ho potulo a meno in vari incontri di lodarlo : lo lodo ades-
so ; e sarò per lodarlo mai sempre. E per cominciare su di esso una ben giusta
laude , dirò , che chi sa vedere , come deesi, vede nel Torso di Belvedere un fram-
mento d' Ercole tutto ideale , in cui sono riunite tutte le bellezze delle più belle
statue nella più squisita varietà , e con un tocco impercettibile : i piani non so-

(1) Alcune delle statue principali di Roma , co-
me V Apollo, il Laocoonte , il Mercurio , unitamente
ad altri marmi erano stati raccolti nel Valicano intorno
al cosi detto cortile di Belvedere : ma il Museo deesi
principalmente ai ponteGci Clemente XIII, Clemente
XIV , e Pio VI, i quali formarono questa insigne ed
immensa raccolta , e perciò dicesi Museo Pio-Clemenli-
no. Pio VI fra i ponteGci menzionati fu quegli, che
maggiormente lo ampliò , non solo acquistando un gran
numero di monumenti , ma ancora costruendo sale ma-
gnificile da emulare gli antichi edificj. E giova qui il ri-
cordare, che egli edificò da'fondamenti la sala degli ani-
mali , una parte della galleria , il gabinetto , la sala delle
muse , la sala i-otonda , la sala o vestibolo a croce gre-
ca , la magnifica scala , e la sala della biga. L' architet-
tura di queste parti aggiunte dall' immortale Pio Vigor-
ia giustamente il vanto sopra lutti gli edificj costrutti ne'
tempi meno da noi lontani ; come la grandezza di questa

Erasmo Pistoiesi T. IV.

fabbrica , senza guardare gì' insigni e iuumerabili monu-
menti che contiene, la fa considerare quale una delle più.
magnifiche opere di Roma. L' artefice , 1' archeologo , il
conoscitore , e perfino le classi più basse della società vi
ritrovano oggetti, che attirano la loro attenzione, e possono
offerir loro de' lumi , e somma utilità nel percorrerlo.

(2) Alto palmi sei e once sette e mezza. Fu trovato
in campo di Fiore a'tempi di Giulio IT, giusta Pietro
Assalti nelle note alla Metalloleca di Mercati pag. 367 ;
se così è apparteneva forse al teatro di Pompeo. Altri di-
cono si rinvenisse nelle terme di Caracolla ; cosi il
Vasi , e dietro ad esso il Nibby.

(3) Apollonio viveva secondo Winckelmann , poco
tempo dopo Alessandro il Grande, e per la forma di
alcune lettere greche si pretende di stabilire il tempo in
cui viveva lo scultore ; tale congbiettura non può essere
che approssimativa , dice La Salle. Questa verità non i
ancora da' dotti perfettamente discussa.


 
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