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https://doi.org/10.11588/diglit.27460#0154
Ì4Q
L E Z I O N E XI.
DELLA CHIESA DI SANTA TRINITA I.
Chi mai non è noro eiTere stato San
Giovan Gualberro rislitutore de’Mo-
naci di Valombrosa , ed insiememente
Capitano di zelantiOimi Apoltoli deilo
Spirito Santo, i quali armati di San<*
tità , e di sapere uscirono in batta-
gìia contra dei Simoniaci, che nelP !•
taiia, e principalmente nella Toscana avevano fatto ve-
nali i doni spirituali, e celesti ? Ma sìccome ne’ Monaci
vedeaniì i luminoii segni delb Apostolato, operando estl
ogni sorte di prodigj, così a loro nè pure mancarono
acerbe persecuzioni e di efilj , e di stragj , e di mor-
ti, e d 9 incendj, delle quali Teatro , per vero dire , lugu~
bre fu il Monastero di San Salvi da Pietro Vescovo Si»
moniaco aisalito, saccheggiato, e dcl sangue de J nostri
Apostoli inondato. Rimalo finalmente trionsante il di-
vino Spirito, e purgata la Toscana dal pestisero vele-
no di Simonia , facii cosa sarà ad ognuno R immagi-
narsi a quale stima salilsero gli Apostolici Ministri: quin-
di oltre ì* univérsale applauso , amore , e riverenza , fu«
rono offerte loro magnistci Templi, Monasterj, e Beni
sì da’ privati, che dal Comune, e dirò cosa peravventu-
ra maipiù veduta, cioè, che -stno a otto case , o fìvvero
Conventi Valombrosani contavansi in Firenze , se non.
tutti in Città, però compresi ne' Subborghi, e surono S*
Salvi, S. Bartolommeo di Ripoli, lo Spedale di S. Paolo
a Pinti, S. lacopo tra’ Fpstì , S. Firenze Vecchio, S. Gior-
gio sulla Gosta, S. Pancrazio, e S. Trinita , senza contare
il Palazzo dei P. Abate Generale in Via delle Fornaci ; e
la Chiesetta del B. Bernardo degìi Uberti dietro a S.Mar-
tino, ed io quì tra tante Chiese daiò luogo a quella di
S. Tri-
L E Z I O N E XI.
DELLA CHIESA DI SANTA TRINITA I.
Chi mai non è noro eiTere stato San
Giovan Gualberro rislitutore de’Mo-
naci di Valombrosa , ed insiememente
Capitano di zelantiOimi Apoltoli deilo
Spirito Santo, i quali armati di San<*
tità , e di sapere uscirono in batta-
gìia contra dei Simoniaci, che nelP !•
taiia, e principalmente nella Toscana avevano fatto ve-
nali i doni spirituali, e celesti ? Ma sìccome ne’ Monaci
vedeaniì i luminoii segni delb Apostolato, operando estl
ogni sorte di prodigj, così a loro nè pure mancarono
acerbe persecuzioni e di efilj , e di stragj , e di mor-
ti, e d 9 incendj, delle quali Teatro , per vero dire , lugu~
bre fu il Monastero di San Salvi da Pietro Vescovo Si»
moniaco aisalito, saccheggiato, e dcl sangue de J nostri
Apostoli inondato. Rimalo finalmente trionsante il di-
vino Spirito, e purgata la Toscana dal pestisero vele-
no di Simonia , facii cosa sarà ad ognuno R immagi-
narsi a quale stima salilsero gli Apostolici Ministri: quin-
di oltre ì* univérsale applauso , amore , e riverenza , fu«
rono offerte loro magnistci Templi, Monasterj, e Beni
sì da’ privati, che dal Comune, e dirò cosa peravventu-
ra maipiù veduta, cioè, che -stno a otto case , o fìvvero
Conventi Valombrosani contavansi in Firenze , se non.
tutti in Città, però compresi ne' Subborghi, e surono S*
Salvi, S. Bartolommeo di Ripoli, lo Spedale di S. Paolo
a Pinti, S. lacopo tra’ Fpstì , S. Firenze Vecchio, S. Gior-
gio sulla Gosta, S. Pancrazio, e S. Trinita , senza contare
il Palazzo dei P. Abate Generale in Via delle Fornaci ; e
la Chiesetta del B. Bernardo degìi Uberti dietro a S.Mar-
tino, ed io quì tra tante Chiese daiò luogo a quella di
S. Tri-