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già pubblicai nella Iconografia dei re cT Egitto (i).

Ogni altra camera grande o piccola, laterale o
sull'asse dell'edifizio, fino al gran portico o pro-
nao del tempio, è adorna di sculture del solo Fi-
ladelfia, rappresentanti atti di adorazione e di of-
ferta alla dea titolare Iside, al marito e fratello
Osiride e al figlio Horus, ovvero ad altre deità ono-
rate nel medesimo tempio.

Ai Lagidi successori di Filadelfo appartengono
le sculture del magnifico pronao, e specialmente
a Tolomeo-Evergete II che di esse adornò anche
l'architrave e gli stipiti della porta d'ingresso. In
queste sculture è rappresentato e descritto il dono
fatto da esso re ad Iside, cioè ai sacerdoti del tem-
pio , di un terreno di xxmi arare quadrate (2).
Il qual dono, che consisteva in una superficie di
2400 cubiti egiziani quadrati, era nella fertilità
del suolo d'Egitto di non lieve importanza; e in-
fatti tra le sculture di Evergete II in questo stesso
tempio di Phile, ne vien fatto più di una volta
menzione. Questo solo fatto intanto servirebbe,
in difetto di altri, a dimostrare che i templi del-
l'Egitto e i collegi sacerdotali che vi erano addetti,
avevano possessi di terreni per ricevute dotazioni,
alle quali si allude più di una volta nella iscrizio-

(1) Tav. M. R. n.° XXTV, figg. 34 e 36.

(2) Illustrai tra i Monumenti Storici questo interessante fram-
mento, tom. iv pag. 338, la figura del quale vedesi qui tra i
Monum. del Culto, tav. M. d. C. n.° XVIII, fig. 4.
 
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