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iscrizione è un cartello che al dio appartiene, espri-
mendo i titoli, crnnoqpe utex^OTO ctjt

XtltinTjp, Unhofre (il manìfestatore del bene, o
anche boniim exìstens, ovvero ens bonum) veridi-
co, re degli dei, titolo ad Osiride comunicato da
Aminone, dal quale emana. L'ultima linea a sini-
stra significa: Nephthjs sorella divina si stempera
in lagrime sopra ilfratelsuo (i). Le due linee a de-
stra appartengono ad Iside, e significano: La rav-
volgitrice, cioè, colei che ha fasciato e composto
in mummia il corpo di Osiride (2), piange (3) so-

(1) iUg,T g,I neCCOJt ♦ Così leggo i due caratteri che

esprimono il verbo di questa sentenza. Il primo JUtP è notis-
simo; che il secondo (una specie di nodo complicato) abbia
valore di T" , è provato da varianti di nomi o gruppi ove si
usa per altri omofoni di quella lettera. La parola JUt£.P,T,
JULd.^T" rimane nel copto per esprimere le viscere: di qui il
verbo, commuovere le viscere, intenerirsi, stemprarsi in la-
grime, come la figurata scena addomanda.

(2) Questo carattere complesso serve talora di determinati-
vo invece del viluppo, alla voce KÀC o simili, che significa-
no il fasciamento, l'acconciatura delle mummie. Qui, colle
note del femminile, è titolo dato a Iside in grazia della pia
opera prestata al marito e fratello estinto.

(3) La parola è ò>&lK o (JU&K , che non so rimanere nel
copto con senso acconcio al caso presente: ma avvertasi che
V occhio determinativo fu per error del disegnatore notato del-
le tre lineette del plurale, mentre nell'originale è

V occhio piangente che accompagna spesso la voce DJJUL6
piangere, ed anche solo talvolta la esprime. È perciò qui evi-
dente il senso di questo gruppo.
 
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