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in quelle cerimonie pubbliche in cui non era leci-
to a donna di comparire. Le quali cose furono da
me a suo luogo esposte e dimostrate (i). Questo
monumento pertanto fu fatto in quel tempo in cui
regnavano Amense e il giovane Thutmes-Mceris ; e
i due stipiti sopravanzati alle devastazioni dei Per-
siani furono dai Lagidi, nel restituire il tempio di
Ombos, conservati, formandone, col ristauro del-
l'architrave, una delle porte del recinto al tem-
pio. Non può dirsi qual posto occupasse primitiva-
mente questa porta: ma bene asserire si può, se-
condo le cose che scritte vi si leggono, aver esi-
stito in quel luogo un tempio sacro a Sevek, ope-
ra degli antichi Faraoni. Vedremo qui appresso
che esistono altri frammenti dell'antica costruzio-
ne, appartenenti al medesimo Thutmes-Moeris. Sul-
l'uno e sull'altro stipite della porta è fatto men-
zione del solo Sevek; mentre il presente tempio
tolemaico di Ombos è dedicato, in due distinte
parti, a Sevek e ad Aroeri. Rimane quindi dubbio-
so se quella porta ricordi il solo Sevek per essere
destinata esclusivamente alla porzione ch'era sacra
a quel dio; ovvero se il culto dell'antico tempio
ad esso solamente appartenesse, in modo che la
doppia consacrazione a Sevek e ad Aroeri fosse do-
vuta a Tolomeo-Epifane che rifondò e restituì il

[i) Monurn. Star. t. i pag. 221 e segg. ; t. in p. 1 pag. 129
e segg.
 
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