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menso e intatto propileo sui baloardi del quale si
ammirano , per gigantesche proporzioni non già
per pregio d'arte, sculture simbolico-religiose di
Tolomeo-Filometore (i). Dal propileo si viene in
un vasto cortile quadrato, nel fondo del quale fa
magnifico prospetto il pronao del tempio con le
sue diciotto grandi colonne a tre file, ciascuna con
vario e riccamente ornato capitello. La qual va-
rietà di sovrabbondanti ornamenti, se a prima vi-
sta sorprende lo sguardo, lungi è assai dal produr-
re quel sublime ed imponente effetto che risalta
dalla uniforme e grave semplicità dei monumenti
faraonici.

Le colonne del pronao sono in parte adorne dei
cartelli di Tolomeo-Epifane, e in parte di quelli
di Evergete II che continuò le sculture del tempio.
Similmente divisi sono li scolpiti soggetti che ador-
nano le mura, dei quali, poiché rappresentano in-
sieme alcun che di storico, diedi contezza nella
prima parte della presente opera (a).

Tutte le offerte e atti di adorazione sono princi-
palmente fatti al dio titolare del tempio e della
città, vale a dire, a Har-Hat VHorus di Edfuy es-
sendo g,X Hat indubitatamente il nome locale,
come dimostralo il determinativo di città che sem-
pre lo accompagna. E io credo che questa voce sia

(i) Veggasi il t. iv de' Mon. Stor. pag. $29.

(2) Veggasi tra i Mon. Stor. t. iv, pagg. 31^. 343 e segg.
 
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