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fatte per guadagnarsi il pane quotidiano, senza alcuna
pretesa artistica maggiore di quella che un semplice arte-
fice possa avere per l'opera di cui vive.
3. Non crederti perciò di poter imparare il disegno,
senza aspra e spiacente fatica, precisamente come se fosse
un nuovo linguaggio; ma, d'altra parte, se tu sei pronto
e ben disposto a pagare questo tributo di fatica, non te-
mere di non poter riuscire per mancanza di attitudine
speciale. È bensì vero che coloro i quali sono dotati di
attitudine particolare per l'arte nostra disegnano come per
istinto e progrediscono quasi senza insegnamento; non
mai però senza fatica e lavoro. È vero ancora che di una
minore attitudine al disegno vi sono diversi gradi: taluno
impiegherà assai maggior tempo di un altro per ottenere
gli stessi risultati; ed i risultati così penosamente ottenuti
non saranno mai tanto soddisfacenti quanto quelli otte-
nuti con maggior facilità allorché le facoltà individuali
siano naturalmente proclivi a questi studi. Ma non ho
mai incontrato, nella mia esperienza, alcuno che non abbia
potuto per nulla riuscire nel disegno; ed, in generale,
ognuno che abbia volontà, possiede bastante attitudine
per imparar a disegnare ; allo stesso modo che chiunque,
si può dire, ha attitudine ad imparare il francese, od il
latino, o l'aritmetica in sufficiente grado, se le circostanze
della vita richiedono da essi il possesso di tali cognizioni.
4. Supposto adunque che tu sia pronto a sopportare
alcun po' di pena ed a superare da forte qualche noia e
qualche delusione, io ti prometto che in un'ora di eser-
cizio al giorno per sei mesi, od un'ora un giorno sì e
l'altro no per un anno, ossia un cento cinquanta ore di
esercizio distribuite in qualsivoglia altro modo ti sia più
conveniente, ti porterà ad un grado di abilità sufficiente
a poter disegnare con fedeltà checche desideri, e a farti
acquistare un giudizio retto, fino ad un certo punto, sulle
opere altrui; delle quali ore se ne hai una, da disporre
subito, noi possiamo incominciare sull'istante.
fatte per guadagnarsi il pane quotidiano, senza alcuna
pretesa artistica maggiore di quella che un semplice arte-
fice possa avere per l'opera di cui vive.
3. Non crederti perciò di poter imparare il disegno,
senza aspra e spiacente fatica, precisamente come se fosse
un nuovo linguaggio; ma, d'altra parte, se tu sei pronto
e ben disposto a pagare questo tributo di fatica, non te-
mere di non poter riuscire per mancanza di attitudine
speciale. È bensì vero che coloro i quali sono dotati di
attitudine particolare per l'arte nostra disegnano come per
istinto e progrediscono quasi senza insegnamento; non
mai però senza fatica e lavoro. È vero ancora che di una
minore attitudine al disegno vi sono diversi gradi: taluno
impiegherà assai maggior tempo di un altro per ottenere
gli stessi risultati; ed i risultati così penosamente ottenuti
non saranno mai tanto soddisfacenti quanto quelli otte-
nuti con maggior facilità allorché le facoltà individuali
siano naturalmente proclivi a questi studi. Ma non ho
mai incontrato, nella mia esperienza, alcuno che non abbia
potuto per nulla riuscire nel disegno; ed, in generale,
ognuno che abbia volontà, possiede bastante attitudine
per imparar a disegnare ; allo stesso modo che chiunque,
si può dire, ha attitudine ad imparare il francese, od il
latino, o l'aritmetica in sufficiente grado, se le circostanze
della vita richiedono da essi il possesso di tali cognizioni.
4. Supposto adunque che tu sia pronto a sopportare
alcun po' di pena ed a superare da forte qualche noia e
qualche delusione, io ti prometto che in un'ora di eser-
cizio al giorno per sei mesi, od un'ora un giorno sì e
l'altro no per un anno, ossia un cento cinquanta ore di
esercizio distribuite in qualsivoglia altro modo ti sia più
conveniente, ti porterà ad un grado di abilità sufficiente
a poter disegnare con fedeltà checche desideri, e a farti
acquistare un giudizio retto, fino ad un certo punto, sulle
opere altrui; delle quali ore se ne hai una, da disporre
subito, noi possiamo incominciare sull'istante.