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14 ELEMENTI DEL DISEGNO E DELLA PITTURA

IV ESERCIZIO.

15. Non appena sarai riuscito a digradare tollerabil-
mente con la penna, adopera una matita n. 1 o 2 per
ombreggiare, dalla tinta più oscura alla più chiara possi-
bile, nello stesso modo tenuto con la penna, salvo ora a
schiarire con la gomma invece che col temperino. Vedrai
che per tal modo le tinte chiare si possono ottenere facil-
mente con grande precisione e delicatezza, ma che invece
non si può raggiungere lo stesso grado di forza nelle tinte
oscure come con l'inchiostro; e vedrai pure che con la ma-
tita la superficie dell'ombratura tende a diventar lucente e
metallica, o d'apparenza appannata o polverosa. Studiati,
tuttavia, di portarla alla perfetta uguaglianza con la punta
fine della matita, portando via con la punta del temperino
ogni traccia o lineetta troppo nera; ma non raschiare però
tutto il complesso, come si fa con l'ombreggiatura ad in-
chiostro. Se il lavoro ti riesce troppo picchiettato, passavi
sopra leggermente la gomma elastica e ricopri di nuovo
tutto con dei tratti duri ed eccessivamente fini della ma-
tita, portando le parti troppo chiare ad una perfetta ugua-
glianza con le parti più scure.

In questa bisogna la punta del lapis non sarà mai ado-
perata con bastante delicatezza ed abilità: lavora con essa
come se tu dovessi disegnare le venature sull'ala di una
mosca.

16. A questo punto de' tuoi studi, se non prima, sarà
certamente intervenuto un qualche solerte amico, che,
alzate le mani in atto di burlesca maraviglia, ti avrà chie-
sto a che cosa può servire tutta quella « minchioneria » ;
e se tu, ciò malgrado, vi persisti, avrai da sostenere una

(1) « E ricordati che impari prima la diligenza che la prestezza ». Leon,
da Vinci, Tratt. d. Piti. § 47. N. d. T.
 
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