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Milani, Luigi Adriano: L' arte e la religione preellenica alla luce dei bronzi dell'antro ideo cretese e dei monumenti hetei, [3]: ideografia heteo-mediterranea
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.9017#0015
MILANI — L'ARTE E LA RELIGIONE PREELLENICA EC.
3
a) Le stele aniconiche e VHeroon.
La stele è materialmente 1' ultima pietra del sepolcro, l'indice (arj|xa)
del luogo sacro e consacrato (locus rìcis manibus consacratus dei Latini)
dove fu aperta al corpo del defunto (vlxu?) la fossa alla sua ombra
(elStoXov) P atra porta dell'Hades ("EpejSoc) e alla sua anima {^yjò la vita
elisiaca ('HX'jck&v).
Fig. 272 — Lekythos del Museo di Napoli.
L' ultima pietra del sepolcro è poi materialmente quella visibile che
sormonta la %vXoq innalzata sulla tomba, cioè il sacro onfalo di essa
(xójAfìos ò^aXó;). Ciò si vede chiaramente nella rappresentanza della lekythos
del Museo di Napoli fig. 272, qui sopra riprodotta, che la sagace ar-
cheologhessa Miss Harrison mise non a torto in relazione col pwjjioe^r]?
xxcpo; fjiavTetov e col -ófrwv del culto delfico, mentre io collegai dal mio canto
con l'ideologia dell'Heroon e col culto dattilico (STM, II p. 84). La prova
che la rappresentanza fig. 272 sia, come dichiarai, 1' espressione specifica
dell'Heroon, ossia del mundus eroico, mi sembra data dall'anfora funeraria
del promontorio di Kolias, in Attica, edita in Mon. Ist. VII, tav. 4, 5.
Quest' anfora esibisce su una delle faccie del ventre la rappresenta-
zione realistica della esposizione del cadavere (izpód-zaiq), sull'altra faccia la
scena della sua inumazione, la xa-càfrsa'.:; (non l'sxcpopà come è stato detto),
e sul collo (fig. 306) la sua tumulazione, cioè la consacrazione finale della
fróXo; T'jjxpo; ò|MpaXós. Questa fróXo?, tomba del morto, divenuta per effetto della
consacrazione religiosa pari al sacro onfalo di Apollo delfico, qui appa-
risce come sezionata, per far vedere ciò che si cela e si agita nel suo in-
terno. Cela nel suo fondo un serpente che fa da guardiano al luogo con-
sacrato della casa sì terrena che sotterranea. E desso il xpucpto? otxoupwv
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a) Le stele aniconiche e VHeroon.
La stele è materialmente 1' ultima pietra del sepolcro, l'indice (arj|xa)
del luogo sacro e consacrato (locus rìcis manibus consacratus dei Latini)
dove fu aperta al corpo del defunto (vlxu?) la fossa alla sua ombra
(elStoXov) P atra porta dell'Hades ("EpejSoc) e alla sua anima {^yjò la vita
elisiaca ('HX'jck&v).
Fig. 272 — Lekythos del Museo di Napoli.
L' ultima pietra del sepolcro è poi materialmente quella visibile che
sormonta la %vXoq innalzata sulla tomba, cioè il sacro onfalo di essa
(xójAfìos ò^aXó;). Ciò si vede chiaramente nella rappresentanza della lekythos
del Museo di Napoli fig. 272, qui sopra riprodotta, che la sagace ar-
cheologhessa Miss Harrison mise non a torto in relazione col pwjjioe^r]?
xxcpo; fjiavTetov e col -ófrwv del culto delfico, mentre io collegai dal mio canto
con l'ideologia dell'Heroon e col culto dattilico (STM, II p. 84). La prova
che la rappresentanza fig. 272 sia, come dichiarai, 1' espressione specifica
dell'Heroon, ossia del mundus eroico, mi sembra data dall'anfora funeraria
del promontorio di Kolias, in Attica, edita in Mon. Ist. VII, tav. 4, 5.
Quest' anfora esibisce su una delle faccie del ventre la rappresenta-
zione realistica della esposizione del cadavere (izpód-zaiq), sull'altra faccia la
scena della sua inumazione, la xa-càfrsa'.:; (non l'sxcpopà come è stato detto),
e sul collo (fig. 306) la sua tumulazione, cioè la consacrazione finale della
fróXo; T'jjxpo; ò|MpaXós. Questa fróXo?, tomba del morto, divenuta per effetto della
consacrazione religiosa pari al sacro onfalo di Apollo delfico, qui appa-
risce come sezionata, per far vedere ciò che si cela e si agita nel suo in-
terno. Cela nel suo fondo un serpente che fa da guardiano al luogo con-
sacrato della casa sì terrena che sotterranea. E desso il xpucpto? otxoupwv