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MONUMENTI DI PROMETEO

STUDIO ESEGETICO

Quali sieno le fonti letterarie a cui dobbiamo ricorrere per lo studio
delle rappresentanze di Prometeo è noto, ed è pure noto che cosa ci di-
cono. Basterà adunque richiamare i punti principali della tradizione let-
teraria per intendere come e quanto essa si esplichi nei monumenti del-
l'arte figurata, tra i quali studieremo solo i più interessanti, ossia quelli
che riproducono la punizione, la liberazione, la deificazione di Prometeo.

1. Punizione di Prometeo.

Per la punizione di Prometeo la fonte più antica è Esiodo, il quale
nelle Opere ed i Giorni (v. 47 sgg.) narra che il Titano rubò il fuoco
per darlo ai mortali, e che per punizione gli dei inviarono sulla terra
Pandora fonte di tutti i mali. Diverso è il racconto della Teogonia
(v. 521 sgg.) dove Prometeo riesce astutamente ad ingannare Zeus, che, in
pena di ciò, toglie il fuoco agli uomini ed invia loro Pandora. Ma una
punizione più grave tocca al Giapetide che Zeus lega ad una colonna
(uiaov Sià xtov' sXàaaa;. v. 522) 1 eccitandogli contro un'aquila che gli man-
giasse il fegato immortale, il quale poi cresceva di notte quanto 1' uc-
cello aveva divorato di giorno. — Partendo dalle medesime premesse, al-
quanto diversa è la concezione eschilea della pena, giacché al posto della
colonna il poeta tragico sostituisce una montagna a cui fa incatenare Pro-
meteo (òy^zaoii à8a|AavTÉvcov Ssajx&v lv àppifpcTas uloatc, v. 5 sg.). Egli fece ciò
per necessità tecniche e sceniche, avendo bisogno di un riparo dietro
al quale si nascondesse 1' attore che parlava pel Titano rappresentato da
una maschera vuota senza attore 2.

Questi due tipi caratteristici hanno pieno riscontro nei monumenti
figurati, rappresentandosi da una parte Prometeo legato alla colonna, dal-
l' altra invece incatenato sulla montagna : nel primo caso il Titano è ac-

') Per l'interpretazione di questo verso su
cui tanto si è disputato seguo il Gòttling (Her-
mann); cfr. Bergk, Fleckeis. Jahrbb. 1860. 293

e le mie osservazioni in Studi Relig. Ili 1903, 486.

-) Welcker, Tril. 30; cfr. Robert in Her-
mes XXXI 562.
 
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