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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 2,1): Testo — Rom, 1932

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https://doi.org/10.11588/diglit.2081#0035
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rcnti, alla loro radula, a Caino e ad Abele, ai patriarchi Isacco
e Giacobbe, a Davide e Golia, a Ezechiele, Elia e Giobbe.
Dei protoparenti, dei patriarchi Isacco e Giacobbe, di
Mosè, dei tre fanciulli, di Giobbe e di David furono aumen-
tate le composizioni, alcune delle quali apparvero soltanto
nella scultura e nell'epoca della pace. Chiusero il ciclo, nella

-i col grappolo d

lori col grappolo e ili
e fluitanti) un esempio

scultura, Tobia eoi pesce e gli esploi
della Terra promessa. Cosicché le se

Di Tobia col pesce, degli esploi
David colla testa recisa di Golia, esi
nella scultura gallici. Anche il combattimento di Davide con
Golia manca fino ad oggi nella scultura romana; ma certa-
mente dovette esservi stato, poiché Roma ha fornito all'arte
provinciale i modelli di tutte le altre rappresentazioni.

Alcune delle scene figurano, come pegno della nostra
risurrezione futura, nelle Constitulioiws apostolico*, cioè nella
parte aggiunta ed arricchita: i Egli (Dio), che trasse fuori
dopo tre giorni, vivo e intatto, Giona dal ventre del mostro
marino, che trasse fuori i tre giovani dalla fornace di Babi-
lonia e Daniele dalle fauci dei leoni. Egli non mancherà di
forza per strappare anche noi dalla morte » '.

Essendo le scene quasi Sempre d'una composizione chiara
e semplice, non hanno avuto bisogno di iscrizioni esplicative,

1 Micne, P. C, 5. 7. R43; Fimi, Dìdmtalie « Coatìmiiona a/wi(.,

che, dil'atti, troveremo rarissimamente e soltanto nell'arte
provinciale. L'esempio più notevole ei é offerto da una scul-
tura spagnuola del vi 0 vii secolo, sulla quale tutti i soggetti:
il Buon Pastore, il sacrifizio di Abramo e Daniele fra i leoni,
sono accompagnali dai rispettivi nomi: flYMHN (ivoipU),
ABPAM, eiCAK e bANIHA. (tav. CCXIV, 1).

L'amore dei fedeli per le scene del Vecchio Testamento
fece, a volte, accumularne il maggior numero possibile sopra
uno stesso sarcofago. Ciò si scorge anzitutto sul sarcofago
di s. Ambrogio in Milano, le cui facce principali sono occu-
pate da due scene del Nuovo Testamento. Ivi lo scultore
rappresentò, su! fianco sinistro, il ratto di Elia, sotto i cavalli
della quadriga la caduta dei protoparcnti, nelle onde del
Giordano la barca di Noè, e, accanto, Mosè che riceve la
legge (tav. CLXXXIX, s). Più economici ancora furono
gli artisti che usufruirono anche dei minimi spazi per in-
trodurvi rappresentazioni. Cosi, p. e., vediamo una volta,
sulla base del monumento di Lazzaro, Daniele che uccide
il drago (tav. CUI, 5).

Siccome alcune scene, specialmente quelle dei tre fan-
ciulli e di Giona, richiedono mollo spazio, gli artisti presero
l'abitudine di riservarle ai coperchi che sono più capaci di
ricevere soggetti ricchi di figure, potendo darli in propor-
zioni molto più piccole.

N'cM'illustrare i singoli soggetti, seguiremo gli scultori e
daremo la preferenza alle scene di Giona.
 
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