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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 2,1): Testo — Rom, 1932

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https://doi.org/10.11588/diglit.2081#0085
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Capo VI. - Afose

dianzi (p.24jseg.). Fra i quattro superstiti frammenti del
sarcofago, v'ha anche quello di Maria col timpano, senza il
monogramma, s'intende. Ma che vi sia stato (dipioto), non
si può mettere in dubbio; è una di quelle cose troppo ragio-

A Roma ho costatato anzitutto tre esempi, ancora scono-
sciuti, del tipo grandioso. Il Musco laterancnsc ne possiede

ti gran n

'ultim
a della fattura a

ebbe e

». fi). Del-

un piccolo frammento
po' di fondo, che per la belli
pato uno dei primi posti
(tee. cit., n. 5). DÌ due
altri esempi gli scavi a
S. Callisto hanno dato
pezzi notevoli. L'uno
conserva, oltre

maschile con 1

letto, gran parte dell'ul-

vallo era coperto di una
pelle d'animale, ciò che è 1
l'altro abbiamo ricuperato 1
nessuno combacia, i'cr questa ragione non ne ho tentato una
ricostruzione. Tutti sono ora fissati nel Museo locale; essi
provengono da un sarcofago di lusso, il cui bordo superiore
era ornato di volute e rosette, la base, di rosette alternanti
con la croce gammata, la cosi detta svastica. La ricchezza
nei particolari della decorazione indica un'epoca meno an-
tica; perciò daterei il sarcofago della fine del secolo IV.

Il Museo del Camposanto teutonico possiede un grande
frammento che abbraccia l'angolo sinistro della fronte fino a
Faraone. I.a disposizione delle figure rammenta assai la
scultura Dorìa. Quello che rimane ancora dell'originale, è
di straordinaria freschezza. Il lavoro è accurato, sebbene duro
e, nelle pieghe delle tuniche, alquanto schematico. Le figure
si staccano vantaggiosamente dal fondo lasciato grezzo, che
dà alla scultura un carattere quasi arcaico. Ne conosciamo
altri esempi, tutti del [V secolo, e piuttosto della seconda che
della prima metà (tav. cit,, ti. 7) '.

D'uno stile opposto, impressionistico. ì: il secondo fram-
mento dello stesso Museo. Esso proviene dal centro della
metà sinistra d'un coperchio e mostra Mosè nell'atto di toc-
care colla verga le acque, due cavalieri e Faraone nel tra-
monto, come sul sarcofago lateranense in. Faraone sta
eccezionalmente in una quadriga. Vedendosi in pericolo di
andare a fondo, egli alza per dispera/ione la destra e sembra
gridare ai cavalli per rianimarli; uno di questi infatti volta
la testa verso il padrone {tav. cit., a. z).

Come un estratto dell'ultima rappresentazione appare il
Passaggio scolpito sopra il piccolo sarcofago vaticano, ora
luti.'raiil-11 se 212, che nelle due zone di altezza differente

del Vecchio e del Nuovo
Testamento (tao. CLVII, 1). È tutto, e orribilmente, soprala-
vorato, di guisa che molti particolari sono ora irricono-
scibili, |». e. le tre teste di guerrieri, che sporgono dalle

Perciò abbiamo riprodotto In copia che ne pubblicò
il Bosio (fi§. 157)!- Ma pure questa lascia a desiderare,
come di solito. Mosè non era né calvo né barbato, bensì
imberbe e con capelli ricchi, come sempre.

Uno sguardo a tutte
!e , rappresentazioni del
Passaggio fin qui illu-
strate ci conferma nel
giudizio sulla grande ras-
somiglianza reciproca s
sulla loro provenienza
da un archetipo che, con
molta probabilità, ab-
ncl sar-

cofago Doria.

- Il passaggio del Mar I
del Museo di

Del tutto indipendente, al contrario, è il Passaggio rappre-
sentato sul sarcofago del Museo di Arles, chiamato de la
chastc Suzanne 1 (tee. CI.XXXXV, 4). Faraone ci sì pre-
senta nell'ultimo momento della sua vita; egli tiene ancora lo
scudo, e il paludamento fa un ampio svolazzo, ma la biga è già
coperta dalle ondi e dei due cavalli emergono le sole teste.
L'esercito poi è ridotto a due cavalieri, visti l'uno di faccia,
l'altro di schiena; il cavallo del primo va già a fondo, avendo
la testa nell'acqua fino al collo. Questi particolari rivelano
nell'artista delle qualità notevoli. Lo stesso deve dirsi del vec-
chio israelita che 11"» può più alluminare per la stanchezza ed
è sostenuto da due giovani. Quantunque artistico, il gruppo è
fuori di stagione, perchè il popolo salvato dal nemico deve
mostrarsi in piena forza, come lo vediamo difatti nelle rap-
presentazioni principali. Alleile Maria, invece di suonare il
timpano, discorre col vicino, avendo la destra vuota e stesa
verso di lui. ì/3 scultore ha dunque saputo creare una compo-
sizione artistica con particolari nuovi, che però distolgono
lo spettatore dallo scopo della composizione. Questo caso è
molto istruttivo, in quanto che ci mostra, cosa dovremmo
a volte aspettarci da artisti abbandonati a se stessi, che
non si servono di modelli ispirati da dottori ecclesiastici. Di
fronte a questo caso eccczioiuilc possiamo affermare che le
rappresentazioni dipendenti dall'archetipo romano, non solo
sono artistiche, ma in esse tutin è su In lidi nato allo scopo

simbolico del Passaggio
nentementc funerario.

elle ;

.■ al.hiai

.Xl'lll.i:CI.XX!ll,.;- CLXXVII. i;CI.XXX7f. .,-w
 
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