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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 2,1): Testo — Rom, 1932

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https://doi.org/10.11588/diglit.2081#0101
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Capo X. - Giobbe

CAPO X.
GIOBBE.

Le paroie profetiche, con le quali Giobbe afferma così
solennemente la risurrezione futura1, vennero accolte nelle
liturgie funerarie e scritte, almeno in parte, stille lapidi se-
polcrali \ Si crederebbe pertanto che tale fosse anche lo
scopo delle rappresentazioni di Giobhe nell'arte, alludere
cioè alla risurrezione dei morti. Siccome però le immagini,
sia scolpite che dipinte, mostrano quasi tutte il patriarca sof-
ferente nella sua miseria, ed una sola, intiera, quale dottore
seduto in cattedra, E. Le Ulani sembra aver colto nel segno
quando scrisse che codeste immagini dovettero essere » piut-
tosto ispirate dalle paioli: delle liturgie funebri: ■■ Libera, Do-
mine, anìmam cius (sci 1. defuncti), siciit liberasti lob de
passionibus suis 3. Ne tratteremo perciò in primo luogo.

j I. - Giobbe sofferente nella miseria.

Giobbe entrò nell'arte cimiteriale relativamente tardi
Il più antico affresco rimonta alla prima metà del secolo ih:
due — uno dei quali inedito — sono dello stesso secolo; gli
altri appartengono al sec. IV. Le sculture poi sono tutte del-
l'epoca della pace '; una, quella del sarcofago di Giunio Basso
porta la data dell'anno 359. Cinque sono romane, una d:
Brescia, tre delle G albe. Di queste ultime noi

gli e ir i lj; in i:l1 E - di una ho potuto
abbiamo la copia del I'circsc.

Mentre le pitture, fatta ut
tano Giobbe solo, le sculture s
ricca, mostrandoci il profeta il



naggì. Egli è lo stesso, con
un gesto, tenendo una ma
chio, vestito della più vile
una vera immagine della
ficaio simbolico. In due s
quilinio ' del sacro testo ';

rappreseli -
composizione più
in compagnia di altri perso-
sulle pitture: seduto, senza fare
sul ..edile e l'altra sul ginoc-
nica, l'csoiiiiiae, eoi piedi nudi:
liseria, conforme al suo signi-
ne siede su un rialzo, lo « ster-
dinariamentc però ha un faldi-

11 piccolo suppedaneo,
voluto rilevare l'alto

tende, neppure

storio e, per posarvi il piede destro, ■
Con questi particolari lo scultore avrà v.
grado del paziente, a meno che non s
plice accessorio artistico. Della lebbra,
la menoma traccia.

La moglie di Giobbe non manca mai. Iddio gliela lasciò
per aumentare i mezzi di tentazione: ■ Suasit blasphcmiam »,
dice di lei s. Agostino '. Questa è difatti la parte che le attri-
buisce la Storia sacra. Giobbe la respinse, chiamandola

« stolta ', quale era: « Quasi una de stultis mulieribus locuta
cs; si bona suscepimus de marni Dei, mala quare non susci-
piamus ? ■; Per rappresentarla nel momento di proferire le
parole blasfeme, sarebbe bastato darle il gesto oratorio. Ma
oltreché tale gestii conveniva meglio ad uni» degli amici ■
del patriarca, che alle volte si affaccerà, «li scultori scelsero
per la moglie un'attitudine assai più espressiva, effigiandola
mentre offre al marito un pane infilato ad un bastone, e,
allo stesso tempo, si ottura il naso con un pizzo della palla,
come allusione alle parole del testo sacro: » Halitum meum
exhorruit uxor mea » *. Questo tratti) ebbe una diffusione
grandissima; lo troviamo non solo nell'arte provinciale, ma
perfino nelle miniature del Medioevo. In tal guisa la mo-
glie diventò figura tipica. Fu quindi facile integrare fram-
menti e correggere la copia del distrutto sarcofago di Reims
pubblicata dal Garriteci, dove la moglie si ottura il naso
colla mano, e non co! lembo della stola8.

e appaiono una volta due. ire volte uno.
lieo sta sempre fra Giobbe e la moglie,
1 il gesto di parlare, almeno sulle scul-
Invcce sul sarcofago di Brescia i due
: manto, la clamide, come sulle miniature
affibbiata sull'omero destro. Questa Bcut-
secondo la copia del Gai-rueci '" che
liorc, la moglie sta accanto a Giobbe;
più della metà supcriore ne è distrutta.

2. Delle sculture inedite la più semplice (luv. CLXXXVlt,
6) proviene dall'angolo destro della fronte d'un sarcofago del
Musco di S. Sebastiano. Giobbe sedeva sul faldistorio all'om-
bra d'un ulivo, come sul sarcofago perduto di Reims {fig. 5).
Accanto, la moglie gli porgeva un pane crocesegnato, o
forcella di cui è rimasta l'estremità; il resto è distrutto. Nes-
sun indizio si scorge di uno degli amici.

Il rilievo rassomigliava perciò molto a quello che i! Pciresc
trovò nella chiesa « Divi Caesarii Moniulium,., ante altare
(divae Annac) ■ ; lo descrisse, senza conosce ni e il significato:
« Figura seminuda adolescentis sedentis, ad quam figura
muliebris stans nescio quid ori admovet ■. Sul medesimo
frammento si vedevano ancora i tre seguenti soggetti:
maritana cum Christo imberbi, Osculum Filati (sic). Ara ir
duas figuras stantes, quarum una barbata manum ori admo-
vet, alia imberbis Christi videtur esse », cioè l'ar
triplice negazione, come a ragione s'accorse già il Le Blant ".

1. Dei tre»
Nei tre ultimi

ture ben

amici portano, ce

del cod. Reg. gr.

la vide il

■ Aria, p. 64.



!I.A«rnlin., ral. I, p. IJI.
 
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