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Crino v. filini: /inolio effigiati i defunti
L'altro pastori non offre niente di straordinario. Sappiamo
già che, al pari del dottori inscenatile, i! pastore che sorveglia
il gregge è spesso figura tipica del vescovo o del prete pre-
posto ad una chiesa. Siamo pastori, noi alni, che ad esem-
pio del Buon Pastore governiamo le chiese », dice di se
stesso Clemente Alessandrino'.
L'interesse speciale della terza scultura consiste nella
colonna ignea, che si drizza accanto all'orante, di contro
ad una colomba. Codesta culmina fu da molti presa per
un'» ara col fuoco a
prettamente Cristian;
, inconciliabile e
l'orante. Ma si
cristiani l'ara non è cilindrica, sì bene rettangolare; essa
per di più è spesso ornata di palerà e simpiilum. Per persua-
dersene, basta dare un'occhiata alle rappresentazioni del
sacrifizio di Abramo1. Noi conosciamo la semplice colonna
fiammante anzitutto dal Passaggio del Mar Rosso, che
sulla scultura più antica (tav. CCIX, l) è identica a quella
della orante. Mercè poi il sarcofago del cimitero di Pretestato
(tav. CC VII, 2), sconosciuto ai nostri predecessori, l'inter-
pretazione ne è manifesta: la colonna col fuoco allude alla
Legge che la mano divina consegna a Mosé, caratterizzandola
per un fanale luminoso e prefigurante la Legge dì Cristo.
Perciò sul sarcofago di Tarragona (fig. ny) la mano spor-
gente dalle nuvole consegna a Pietro un volume in cui è
scritto il monogramma di Cristo,
Sappiamo già che la Legge di Cristo, la « regola immobile
della verità », viene comunicata uri battesimo, come dichiara
s. Ireneo ', e piò lardi io un ca'O particolare, cioè sulla famosa
lucerna, è espresso nella iscrizione: DOMINVS LEGEM ■ DAT ■
VALERIO ■ SEVERO; e come l'iscrizione termina col voto:
EVTROPI VIVAS, cosi della nostra defunta si suppone che
abbia otte nulo la felicità eterna, essendo stata guidata dai
precetti della Legge del Signore durante la sua vita terrestre.È
vero che la colonna ignifera sembra supporre l'esistenza delle
immagini del Passaggio del Mar Rosso. Ma, data l'indole es-
senzialmente simbolica dell'arte antica, non è improbabile
che la colonna abbia già esistito come simbolo proprio e in-
dipendente dalle rappresenta/ioni di i l'assaggio, tanto più che
il significato ne e cosi semplice. I pastori, entrambi del tipo
all'età precostantiniana. Anche l'orante
i doppia della tunica un Indizio molto
antico. Nel resto essa è d'uno stile quasi barocco, che si
manifesta specialmente nelle pieghe ampie e tortuose della
I, .3, I7):..-T.
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. 7. S4S-
Tavc.
XIX.
.■: LX, 1; LXtll,
<: 1.
l.XXXX,
palla. Ciò ricorda le oranti riprodotte a law. XIX, 6, e
CXXXXIV, 1; LXX, 3: questa del iv, quelle del m secolo,
tempo da assegnarsi anche al nostro sarcofago,
§ IL - Prevalenza delle oranti femminili.
A seconda dello spazio disponibile, l'artista rappresenta
l'orante o a mezzobusto, o, come ordinariamente, in figura
intiera, ciò che, non occorre dirlo, non influisce in venia modo
sul significato della medesima. Predominano le oranti fem-
minili. Sulle centocinquantotto tavole del primo volume dei
Sarco/agi l'orante maschile s'incontra otto volte '', mentre
delle femminili ne abbiamo noli meno di ottantadue ''. Non
può essere altrimenti. Invero sui sarcofagi preparali avanti
tempo si scolpiva di preferenza l'orante femminile, sempre
poi, senza eccezione veruna, su quelli della numerosa fami-
glia del parallelismo fra le scene di Cristo e del suo vica-
rio, Pietro. Di solito l'orante occupa ivi il centro della fronte,
ed è collocata fra due santi. Un angolo, sia 11 destro che il
sinistro, e riservato alla scena della risurrezione di Lazzaro, e
la mummia, seguendo il sesso della defunta nel centro, ne è
femminile, come si riconosce dall'acconciatura dei capelli.
La ragione principale del numero incomparabilmente
maggiore delle oranti femminili e. da attribuirsi al fatto che
i cristiani s'immaginavano l'anima, che di genere è femmi-
nile — anima, ■tyvxh — sotto la forma di una donna. Quindi
è che negli Atti del martirio di s. Cecilia il commentariensc
Massimo, appena decapitati Valeriano e Tiburzio, « vidit
egredientes animas eorum de corporibus quasi virgines de
thalamo » 7. Similmente negli Ada ss. Petti et Marcellìni
« qui dccollavcrunt eos testificabantur se vidisse animas co-
rum excuntes de torpore quasi virgines ornatas gemmis et
auro, splcndidissimis vestibus indutas atout- angclorum mani-
bus sublevatas'■ *. A questa descrizione corrispondono tutte
le oranti sfarzosamente vestite e ornate di monili e collane,
come, p. e,, in pittura, le cosi dette piagnone del e
Trasonc '. Per la medesima ragione sulla lapide del loculo
di Cesidio Faustino è graffila una orante velata io me-/:
due alberi d'ulivo, laddove nel testo che accompagna l'ini
gine, la moglie superstite. Catara, parla del solo ra
defunto ,n. Faceva riscontro, molto probabilmente, il I
Pastore. La lapide è della prima metà del secolo tv ".
E non si deve ricantile dimenticare che il sesso femminile
passa in ogni tempo per il sesso pio per eccellenza. Una
* Tarn. I,1-3; II, r » j; IV, 3; IX, 3; XIX, 1 e 6; XXVII; >
XI.V, 4; LIV, 2 e 3; IVI, 1; LVII, 4 e 5. LVIII; LIX, 1, 3*4;,
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CXIII, 2 e 3; CXIV, 3; CXV. 11 .•; CXVIII, i, CXIX, a
CXXII. 2 e 3; CXXIII, 3; CXXV, i; CXXVI, 1 e 1; C.
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