Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 2,1): Testo — Rom, 1932

DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.2081#0182
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
gir.- ii e,

Su tinti- queste ultimi: sculture non esisto alcun ri-
finirò del banchetto, mancano cioè le due scene di Giona,
le a ragione però possiamo supporre nella metà distrutta
di questi copertili. Invero Noè eolle braccia alzate sul fra rit-
to del Museo teutonico richiama particolarmente il ma-
il collo stesso gesto acitato. Dunque ci sembra fuor di
dubbio che nelle nostre sculture rispondevano al banchetto
le due scene di Giona, giusto come nei coperchi intieri
Corsetti e di Batbia Uertofile, nei due frammenti ricostruiti
del Museo teutonico e del cimitero di l'ondano, nonché
nel finto sarcofago del Museo di Napoli (loco. LITI, 3;
CUCITI, 1-3; CLXIV, 5).

3. Un frammento prezioso di coperchio, munito della
sua epigrafe, fu scoperto ■ negli scavi portuensi del 1859
■' affisso nelle scale del palazzo Castellani « ',
dove il Carnicci fece trarne la copia" che noi riproduciamo,
essendo sparito l'originale (fig. 216). Il banchetto è quasi
intiero; mancano soltanto l'inserviente, il primo convitato e
n pane crocesegnato, il quale con quello superstite fian-
cheggiava il pesce posto in un semplice piatto, mancando II
posto per il tripode. Ma i commensali sono vestiti di tunica
: pallio. Questo è chiaramente visibile nel convitato col
bicchiere e in quello che beve, invece, poco o punto indicato
ll'ultimo, a causa del l'in esatte zza della copia, che si rivela
anche nella manica lunga e stretta, mentre gli altri due hanno
una tunica a mezze maniche. Il primo commensale e il servo
furono suppliti secondo il banchetto intiero deila lastra tate*
ranensc 172.

Dell'i seri z ione mancano, come sembra, poche lettere;
essa si componeva dì due nomi: SniKTHvis e ANNI..., e
dell'antica forinola deprecativa, in cui si augurava al defilino
(0 defunta) la vita in Cristo Signore, &a„,s\€N ■ ffl> X(3,
forinola che si legge anche in altre epigrafi di Porto, tutte
pre-costantiniane, al pari della nostra'.

Per la stessa ragione, cioè per mancanza di spazio, fu
omesso il tripode nella ricostruzione d'un frammento che
a nel Museo di Ostia (tur. cit., S), È vero che del
e ben poco; ma quel puco ci sembra d'un arti-
c rammenta specialmente il pezzo coi canestri
(tav. cit., I).

4. Chiudiamo la serie delle sculture cristiane con un
frammento che si conserva nel Musco del Camposanto teu-
tonico ed è d'un lavoro discreto e non posteriore al se-
colo IH. Esso ci offre un banchetto quasi integro di tre
commensali in tunica e pallio che nell'ultimo è espressa-
mente indicato dalla lacinia riportata sulla spalla sinistra.
Il secondo commensale stava bevendo; il primo sarà stato
rivolto al servo; il terzo, barbato, guarda davanti a sé.
Nella ricostruzioni abbiamo aggiunto il servo e il quarto

' Di: ](...:

IfMii

. iSW.. i'

invitato, qui pure secondo la lastra 172 del Museo h-i.r.i-
nense (tav. CCI.l'III, 1). Del cibo apparecchiato si vede la
metà di un pane e la metà superiore d'un pisce. A giudicare
dall'andamento dillo st Umilimi:, manca lo spazio per il tri-
pode, [1 pesce 1 ra quindi in un semplice piatto, fra due pani,
come ne! convito di Porto. Sembra che il riscontro sia co-
stituito dalle due scene di Giona sul frammento riprodotto a
iati. CLXVII, 1, che è dello stesso marmo e lavoro. Se la
nostra affermazione coglie nel segno, bisogna però aggion-
gere un altro soggetto, per riempire lo spazio, p, e. Noè nel-
l'area, come sul frammento dello stesso Museo '.

Notiamo ancora che i frammenti piccoli ed immuni da
ogni ritocco, ora esistenti nel Museo teutonico, vennero ac-
quistati in parte al tempo della mìa dimora nel Camposanto;

essi provengono dalla basilica di S. Pietro, che è quanto
dire dal cimiteri) vaticano, come il frammento di coperchio
lateranense {tav. VITI, 2). Ciò è di grande importanza, at-
tesa la scarsità dei monumenti precostantiniani che si sono
salvati del cimitero suddetto.

I,e Gallie posseggono soltanto un frammento del Convito
cristiano, appartenente al Museo di Avignone e di conser-
vazione pessima. Mssn occupa la metà sinistra d'un coperchio
accanto alla tabella dell'iscrizione sostenuta da due vittorie,
delle quali una sola è superstite insieme alla seguente epi-
grafe quasi intiera: ANTODON1... I ANIMAE Dtdciinmae | [N
PACE QV1 i-iXIT ANN XLV M*™« VII! D XVI... Il Le
Blant che ha pubblicato la scultura come cristiana, ne dette
una descrizione alquanto vaga: * Après qutlques figurcs très
ruinées et à la gauche d'une tessere., se trouve une table en
forme de sigma autour de laquellc soni couebés des convi-
ves. Elle est chargée de pains incisés en crohe, suìvant
l'usage romain. Sur un trépied piate en avant est pose
un poisson » '. Le figui

;qua alla caldaia, con
sono quattro. La e
di distinguere con 1

molto rovinate » sono due in-
1 il fuoco, l'altro sta attingendo
u molti' altre sculture. 1 convi-

1 permette
1 il loro abito. Sembra però

che vestano la tunica cinta. Rileviamo in ultimo il posto
dei pani sullo stibadium, particolare
 
Annotationen