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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 2.1878

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Fabretti, A.: Atti della Società (1877)
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https://doi.org/10.11588/diglit.11247#0012

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IO

archeologia e belle arti

della scienza e dell'arte si ha fiducia che ogni ostacolo
vada a cessare: è mestieri che anche i privati, cui non
chiedesi di sottostare a sacrifici di sorta, agevolino e se-
condino i modi delle ricerche proficue agli studii.

Niuna difficoltà sorse per iniziare e compiere gli scavi di
Carrù ; dappoiché erasi ottenuto l'appoggio morale dal ca-
valiere Emilio di Montezemolo, canonico della Cattedrale
di Mondovì, e del signor P. Conti, amendue tanto pre-
murosi di conservare i patrii ricordi, quanto di animo
aperto ad ogni sentimento del bello. Dopo una escursione
preventiva per determinare i terreni, giudicati meglio pro-
pizii agli scavi, e tenendo pratiche coi proprietarii dei
fondi, le ricerche aprironsi, presente il sottoscritto , il
giorno ii luglio, e si chiusero il 15 settembre: con l'as-
sistenza assidua e con la non comune sagacia del signor
Giuseppe Fogliaceo (1) ben sedici tombe furono discoperte,
non ricche al certo quanto una mano di speculatori avrebbe
desiderato, ma abbastanza arredate di vasi di terra e di
vetro, e di oggetti in bronzo 0 in argento, che ci potessero
guidare alla conoscenza sicura del grado di civiltà che gli
abitanti di que' luoghi, inchiusi nel territorio dei Vagenni,
possedevano nel finire della repubblica e nel principiare del
romano impero (2). I lettori giudicheranno se ci apponiamo
intorno alla età ed alla importanza di cosiffatti monumenti.

Il favore che ha incontrato la Società nostra ci dà spe-
ranza di portare nuovi materiali all'archeologia. Intanto

(1) Il cattivo stato di salute non permise al segretario di recarsi spesso
sul luogo degli scavi: vi si recò alcune volte il nostro collega dottor
Ermanno Ferrerò, che verificò sempre essere condotto il lavoro con
le volute diligenze.

(2) La spesa ammonta a un migliaio di lire, compresi gl'indennizzi ai
proprietarii dei campi. L'egregio signor Conti mise un suo fondo a
disposizione e profitto della Società.
 
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