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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 2.1878

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Angelucci, Angelo: Arti e artisti in Piemonte: documenti inediti con note
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https://doi.org/10.11588/diglit.11247#0059

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ARCHE0L0G1A E BELLE ARTI

Nella testa della Gallerìa di qua e dì la della porta.
N.° 3 peduchi piramidali l'uno di mischio (i) e due di marmo
negro venati di marmo bianco (2) et il quarto di legno
finto di mischio.

d'Italia a (Gio. Battista Spaccini, Cron. modenese), fu dipinta da
Federico Zucca ri, che la ricorda nel suo opuscolo 11 passaggio
per Italia (Bologna 1608, p. 44). Lo stesso Spaccini, artista e guarda-
gioie della Infante Isabella, figliuola di Carlo Emanuele 1 e moglie del
principe Alfonso d'Este, all'anno 1620 ne scriveva così: u Questa Al-
tera (il Duca di Savoia) ha una bellissima et longa Galleria; chi sij
da una banda non cognosce chi sia all'altra parte: il volto è tutto
depinto da Federico Zucchero d'Urbino pittor famoso; ecc. » (V. Cam-
pori, op. cit., p. 74). E sotto il dì 7 di aprile 1621, dà la seguente
notizia : « S'è inteso, in Torino essersi abbrugiato un parlamento del
palalo ducale detto il Paradiso, con cinque camere contigue alla
Galeria, quale stanne in una v'era varii ritratti di Principi, nell'altra
detta il Paradiso moltissimi quadri antichi e moderni di dotta mano,
nell'altra certi cartoni di Michelangelo Buonarroti, nell'ultima varii
quadri grandi » {Ivi). Lo stesso cronista poi accertò posteriormente
che i cartoni di Michelangelo, abbruciati, erano tre.

Ora, dei quadri registrati nell'inventario (1 di settembre 1631), alcuni
si possono vedere nella R. Pinacoteca; molti sparirono negli ultimi
anni del passato secolo, rubati da' ladri stranieri non meno che dai
nostrani. Il Rovere, Descrizione del R. Palalo di Torino (Ivi 1838),
accenna e prova con documenti le spogliazioni del Palazzo R. fatte
dai Commissari francesi. Alcuni dei quadri portati via, si riebbero, ma
non si riebbero più le argenterie ed altri oggetti preziosi, che non erano
mai a bastanza per saziare la ingordigia dei padroni di Francia.

(1) Col nome di mischi s'indicano alcuni bellissimi marmi brecciati
da decorazione, composti di frammenti calcarei di vario colore, ma
principalmente bianchi, rosso-vinati, bluastri, giallo-bruni e grigi, riuniti
da un cemento anfibolico, con venette di ferro oligisto. Sono suscet-
tibili, perchè molto duri, di prendere un acceso pulimento. I più belli
si trovano presso Serravezza e Stazzema nelle Alpi Apuane.

(2) 11 Bianco e nero antico, Marmor Proconnesium ; bellissimo
marmo venato di bianco candido e di nero, e in modo che un colore
non prevale all'altro. Per il che non potendosi dire un marmo nero
macchiato di bianco, nè un marmo bianco macchiato di nero, i mar-
morari lo chiamano Bianco e nero antico. 11 più bello veniva dall'isola
di Proconneso, nella Propontide, ora mare di Marmara, onde il nome
antico. E poiché quest' isola era vicina all'altra di Cizico, fu, questo
marmo, da Plinio chiamato ora Proconnesio ora Ciziceno.
 
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