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Maggiora-Vergano, E.: Di alcuni oggetti antichi: al Prof. A. Fabretti
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ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
sandria e più specialmente ai circondari di Acqui, Casale,
Tortona ed Asti: pei due primi in gran parte vengono
da due. sole località, pei due ultimi sono il prodotto di
rinvenimenti isolati e casuali.
Il conte Luca Probo Blesi, ultimo di un' antica fami-
glia acquese, nella quale l'amore alle scienze ed alle
lettere fu tradizionale, avendo da molto tempo avuto oc-
casione di osservare come in un suo predio in su quel
di Acqui, anzi alla città propinquissimo, nella regione
San Lazzaro, in alcuni punti il terreno si mostrasse in-
grato alla coltura, volle conoscerne la causa facendo pra-
ticare assaggi per lo esame del sottosuolo. Nello inverno
poi dell'anno 1843, s13l Per curiosità di studio, sia per
sentimento di carità cittadina, essendo che corresse l'an-
nata molto difficile pel caro de' viveri, intraprese uno scavo
in quel sito, ed è appunto quello a cui Ella, sig. Pro-
fessore, accennava alla pagina 29 di questo stesso volume.
Oltre alle benedizioni delle famiglie dei poveri lavoratori,
egli ne raccolse buona messe di oggetti dell'epoca romana,
imperocché la cagione della sterilità del terreno fosse nel
selciato della via romana ed in altre costruzioni dell'epoca
stessa che formavano artificialmente un sottosuolo imper-
meabile, dannoso alla vegetazione.
Il Blesi fece di quelle cose tesoro: se non che, commet-
tendo alle sue persone di servizio la cura del nettarle, queste
troppo minutamente eseguirono gli ordini del loro padrone,
cosicché talune furono raschiate a tal punto da perdere
non poco del loro valore. Ad ogni modo collocata la rac-
coltina in due bacheche venne quasi per intiero conservata
dalla Contessa di lui vedova, ed avendo io quella visitata
nel 1876, ne proposi la vendita e ne ottenni l'acquisto.
Il principale pregio di questi oggetti sta in ciò, che la
loro autenticità non solo ma ancora la identità loro è
ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
sandria e più specialmente ai circondari di Acqui, Casale,
Tortona ed Asti: pei due primi in gran parte vengono
da due. sole località, pei due ultimi sono il prodotto di
rinvenimenti isolati e casuali.
Il conte Luca Probo Blesi, ultimo di un' antica fami-
glia acquese, nella quale l'amore alle scienze ed alle
lettere fu tradizionale, avendo da molto tempo avuto oc-
casione di osservare come in un suo predio in su quel
di Acqui, anzi alla città propinquissimo, nella regione
San Lazzaro, in alcuni punti il terreno si mostrasse in-
grato alla coltura, volle conoscerne la causa facendo pra-
ticare assaggi per lo esame del sottosuolo. Nello inverno
poi dell'anno 1843, s13l Per curiosità di studio, sia per
sentimento di carità cittadina, essendo che corresse l'an-
nata molto difficile pel caro de' viveri, intraprese uno scavo
in quel sito, ed è appunto quello a cui Ella, sig. Pro-
fessore, accennava alla pagina 29 di questo stesso volume.
Oltre alle benedizioni delle famiglie dei poveri lavoratori,
egli ne raccolse buona messe di oggetti dell'epoca romana,
imperocché la cagione della sterilità del terreno fosse nel
selciato della via romana ed in altre costruzioni dell'epoca
stessa che formavano artificialmente un sottosuolo imper-
meabile, dannoso alla vegetazione.
Il Blesi fece di quelle cose tesoro: se non che, commet-
tendo alle sue persone di servizio la cura del nettarle, queste
troppo minutamente eseguirono gli ordini del loro padrone,
cosicché talune furono raschiate a tal punto da perdere
non poco del loro valore. Ad ogni modo collocata la rac-
coltina in due bacheche venne quasi per intiero conservata
dalla Contessa di lui vedova, ed avendo io quella visitata
nel 1876, ne proposi la vendita e ne ottenni l'acquisto.
Il principale pregio di questi oggetti sta in ciò, che la
loro autenticità non solo ma ancora la identità loro è