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Bullettino di archeologia cristiana — 3.Ser. 3.1878

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Nr. 1-2
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https://doi.org/10.11588/diglit.18565#0005
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PREFAZIONE

Ecco insieme uniti i due fascicoli trimestrali primo e secondo
dell'anno 1878; e così il Bullettaio torna alla regolarità del suo
corso periodico. Incomincia il nuovo anno con una splendida, dis-
sertazione intorno a recenti scoperte africane. Dico splendida non
per il mio dettato ed esposto, che avrei anzi voluto poter meglio
elaborare; ma pel valore, la varietà e direi quasi il sapore pic-
cante dei monumenti, che ne sono il tema ed il subbietto.

Leggendo queste pagine molti fra sè medesimi domande-
ranno: come mai l'Africa tuttodì ci renda tante monumentali e
storiche memorie cristiane, non conservate entro sotterranee
cripte e gallerie, ma giacenti alla superficie del suolo; nè ri-
dotte a minuti e quasi inutili frantumi, ma più o meno integre
o facili a ricomporre e restituire quasi in intero : mentre Eoma
e le sue magnifiche e famose basiliche appena pochi e meschini
avanzi ci offrono dei loro titoli gloriosi e sacri trofei?

Eispondo, che ciò dobbiamo in Africa alla barbarie; in
Europa ed in Eoma alla cultura ed alle arti. La risposta sem-
brerà forse a prima giunta un paradosso od uno scherzo sati-
rico: nè l'uno però è nè l'altro. Invasa l'Africa dai Vandali,
nella prima metà del secolo quinto, poi dagli Arabi nel settimo,
 
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