DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA
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necdum compleverat cietas). Qui però sorge la prima difficoltà
od ambiguità. Damaso vuol dire, che la sorella Irene morì non
ancora ventenne; ovvero che in sì fresca età si votò vergine a
vita cum (cioè cium) vita maneret ? La interpretazione od opi-
nione, che Irene sia morta appena ventenne è la più comune 1 ;
l'altra fu proposta dal Perez (1. c.) 2 e dal Biraghi (1. c. p. 8).
Veramente il contesto parla del voto (coverai), del verginale pro-
posito (propositi/m), e delle virtù degne d'età matura nei più
verdi anni (melioribus annis) ; non della morte. Anzi poiché è
notissima la distinzione tra le vergini velate ed in forma solenne
consecrate a Dio, come la contemporanea di Irene e sorella di
Ambrogio (Marcellina), e le semplicemente devotae cioè votate;
tra la professione solenne dinanzi alla chiesa ed al vescovo ed
il propositum privato di verginità 3 ; si domanda se Irene sia
stata dell'una o dell'altra classe, e sia morta prima o dopo la
professione solenne. Il Biraghi fa notare, che le parole di Damaso
nei vv. 3-8 si riferiscono tutte al tempo del propositum vergi-
nale della fanciulla in freschissima età; e sagacemente emenda
nel v. 6 il praecesserat, che non dà senso, in praegesserat in-
dicante la maturità anticipata ed i frutti precoci dell'illibato
pudore di Irene votata a Dio nel primo fior della vita : magni-
jicos fructus (Lederai melioribus annis. Ma non è accettabile ciò
che il Biraghi soggiunge, la professione religiosa essere segnata
nelle parole del v. 10 cum fugeret raundum. Del senso dei
vv. 9-13 finora franteso per la mala edizione del Grutero, diremo
poi. Nel principio del carme Damaso appella so,orata Deo le
1 Anche il più recente biografo del nostro Damaso, il Rade scrisse
in questo senso (Bade, Damasus p. 7).
2 Cf. Arevalum ad Prudent. II p. 859.
3 V. Martìgny, Dict. d'arch. chrét. art. Vierges; Kraus, Real.-encykl.
art. Juncjfrauen (II p. 79 e segg.); Gazzera, Iscr. crist. del Piemonte p. 86
e segg. ; Boissieu, Inscr. de Lyon p. 550 e seg. ; Bruzza, Iscr. di Vercelli
p. 269 e seg. 312, 317 ; Wilpert, Die gòttweihter Jungfrauen in d.en vier
ersten Jahrh. nel Zeitschrift f Kath. Theol. 1889 p. 302 e segg.
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necdum compleverat cietas). Qui però sorge la prima difficoltà
od ambiguità. Damaso vuol dire, che la sorella Irene morì non
ancora ventenne; ovvero che in sì fresca età si votò vergine a
vita cum (cioè cium) vita maneret ? La interpretazione od opi-
nione, che Irene sia morta appena ventenne è la più comune 1 ;
l'altra fu proposta dal Perez (1. c.) 2 e dal Biraghi (1. c. p. 8).
Veramente il contesto parla del voto (coverai), del verginale pro-
posito (propositi/m), e delle virtù degne d'età matura nei più
verdi anni (melioribus annis) ; non della morte. Anzi poiché è
notissima la distinzione tra le vergini velate ed in forma solenne
consecrate a Dio, come la contemporanea di Irene e sorella di
Ambrogio (Marcellina), e le semplicemente devotae cioè votate;
tra la professione solenne dinanzi alla chiesa ed al vescovo ed
il propositum privato di verginità 3 ; si domanda se Irene sia
stata dell'una o dell'altra classe, e sia morta prima o dopo la
professione solenne. Il Biraghi fa notare, che le parole di Damaso
nei vv. 3-8 si riferiscono tutte al tempo del propositum vergi-
nale della fanciulla in freschissima età; e sagacemente emenda
nel v. 6 il praecesserat, che non dà senso, in praegesserat in-
dicante la maturità anticipata ed i frutti precoci dell'illibato
pudore di Irene votata a Dio nel primo fior della vita : magni-
jicos fructus (Lederai melioribus annis. Ma non è accettabile ciò
che il Biraghi soggiunge, la professione religiosa essere segnata
nelle parole del v. 10 cum fugeret raundum. Del senso dei
vv. 9-13 finora franteso per la mala edizione del Grutero, diremo
poi. Nel principio del carme Damaso appella so,orata Deo le
1 Anche il più recente biografo del nostro Damaso, il Rade scrisse
in questo senso (Bade, Damasus p. 7).
2 Cf. Arevalum ad Prudent. II p. 859.
3 V. Martìgny, Dict. d'arch. chrét. art. Vierges; Kraus, Real.-encykl.
art. Juncjfrauen (II p. 79 e segg.); Gazzera, Iscr. crist. del Piemonte p. 86
e segg. ; Boissieu, Inscr. de Lyon p. 550 e seg. ; Bruzza, Iscr. di Vercelli
p. 269 e seg. 312, 317 ; Wilpert, Die gòttweihter Jungfrauen in d.en vier
ersten Jahrh. nel Zeitschrift f Kath. Theol. 1889 p. 302 e segg.