DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA
73
EACCOLTA DI ISCRIZIONI ROMANE
RELATIVE AD ARTISTI ED ALLE LORO OPERE
NEL MEDIO EVO
COMPILATA ALLA FINE DEL SECOLO XVI
Sovente mi occorre citare nel Bullettino le opere dei mar-
morarii Romani e d'altri artisti loro contemporanei nel medio evo ;
e più volte ne ho trattato di proposito Il nobile tèma di storia
artistica ha allettato molti, ed in specie alcuni dei giovani ar-
cheologi miei amici, a farne oggetto di ricerche e studii speciali ì.
Utilissima a cotesti studii è la scoperta d'una raccolta speciale
d'iscrizioni relative alle opere di quegli artisti compilata in Roma
verso la fine nel secolo XVI ; e perciò mi accingo a pubblicarla
nel presente fascicolo.
Tra i codici acquistati dalla biblioteca Angelica di Roma,
provenienti da quella del defonto principe Camillo Massimi di
chiara mera., è notabilissimo un libriccino epigrafico di piccolo
sesto ed esigua mole, segnato 1729. Dapprima mi sembrò avere
alcuna relazione con le collettanee epigrafiche del cod. Vallicellano
G. 28 raccolte dalle schede del Bosio, del Severano, di Carlo de
Secua, delle quali ho ragionato nel tomo I delle laser. Chrnt.
1 V. Bull. 1875 p. 108 e segg.; 1888-89 p. 155 e segg. Cf. J. P. Richter
nel Zeitschrift fur bildende Kunst XII p. 837, 338.
2 V. Stevenson nel libro intitolalo : La mostra di Roma all'esposizione
di Torino a. 1884 p. 175 e segg.; nell'Arch. della soc. Boni, di st. patria 1880
p. 59; 1882 p. 85: Frothingham nelY American Journ. of Archaeology 1889
p. 182 e segg. cf. p. 350, e nel mio Bull. 1882 p. 171.
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EACCOLTA DI ISCRIZIONI ROMANE
RELATIVE AD ARTISTI ED ALLE LORO OPERE
NEL MEDIO EVO
COMPILATA ALLA FINE DEL SECOLO XVI
Sovente mi occorre citare nel Bullettino le opere dei mar-
morarii Romani e d'altri artisti loro contemporanei nel medio evo ;
e più volte ne ho trattato di proposito Il nobile tèma di storia
artistica ha allettato molti, ed in specie alcuni dei giovani ar-
cheologi miei amici, a farne oggetto di ricerche e studii speciali ì.
Utilissima a cotesti studii è la scoperta d'una raccolta speciale
d'iscrizioni relative alle opere di quegli artisti compilata in Roma
verso la fine nel secolo XVI ; e perciò mi accingo a pubblicarla
nel presente fascicolo.
Tra i codici acquistati dalla biblioteca Angelica di Roma,
provenienti da quella del defonto principe Camillo Massimi di
chiara mera., è notabilissimo un libriccino epigrafico di piccolo
sesto ed esigua mole, segnato 1729. Dapprima mi sembrò avere
alcuna relazione con le collettanee epigrafiche del cod. Vallicellano
G. 28 raccolte dalle schede del Bosio, del Severano, di Carlo de
Secua, delle quali ho ragionato nel tomo I delle laser. Chrnt.
1 V. Bull. 1875 p. 108 e segg.; 1888-89 p. 155 e segg. Cf. J. P. Richter
nel Zeitschrift fur bildende Kunst XII p. 837, 338.
2 V. Stevenson nel libro intitolalo : La mostra di Roma all'esposizione
di Torino a. 1884 p. 175 e segg.; nell'Arch. della soc. Boni, di st. patria 1880
p. 59; 1882 p. 85: Frothingham nelY American Journ. of Archaeology 1889
p. 182 e segg. cf. p. 350, e nel mio Bull. 1882 p. 171.