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Bullettino di archeologia cristiana — 5.Ser. 2.1891

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Nr. 3,4
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Iscrizione del corpo di S. Pigmenio martire: testè rinvenuta in S. Salvatore in Corte
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https://doi.org/10.11588/diglit.18557#0164

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DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA

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i martirologii storici dipendenti da quegli atti, cominciando dal
Romano piccolo del secolo Vili e da Adone del nono, che ado-
perano la forma Pigmenius '.

Nella iscrizione veduta L'a. 1665, ed ora non ritrovata, il
nome di Pigmenius era preceduto dalla qualifica : Ululi Pastoris
p(res)b(ife)r ; e seguito dalla singolare forinola : in mausoleum
feliciter lumulatus. Dico singolare rispetto all'» mausoleum;
imperocché in quanto alle parole seguenti, esse tornano identiche
nel pittacio marmoreo chiuso entro l'arca delle reliquie di Flavius
Clemens martyr, trovato sotto l'altare maggiore di s. Clemente
nel 1728 2, riveduto nuovamente da noi medesimi nel 1866. Quivi
con lettere legate in nessi si legge: Me feliciter est lum(ulalus);ì.

Il titilli Pastoris presbyter è tratto senza dubbio dagli atti
di s. Bibiana. Nei più antichi e genuini documenti delle appella-
zioni dei titoli presbiterali di Roma, giammai si legge quella del
titulus Pastoris. La menzione di s. Pìgmenio come prete del titolo
di Pastore negli atti di s. Bibiana è un indizio, che congiunto
a quello della forma del nome ci fa intendere il nesso di dipen-
denza delle epigrafi trastiberine dai predetti atti e dal loro
testo, quale oggi lo leggiamo nei codici passionari. Il titulus

1 V. Giorgi, Adonis Martyrol. p. 132.

2 V. De Vitry, Titi Flavii Clementis tumulus illustratus, Ui'bini 1727
p. 4 e segg.

3 V. Mullooly, Saint Clement pape and martyr, and his basilica,
Rome 1869 p. 308. L'esame oculare da me fatto di cotesto stranissimo pit-
tacio marmoreo mi dà la certezza di affermare, che esso non è intero quale
lo credette il De Vitry, ma mutilo nel lato destro rispetto a chi legge ; e che
del vocabolo lumulatus, oltre le due lettere TV congiunte in nesso nel di-
segno del de Vitry, rimane anche la prima asta della M, come si vede nel
fac-simile edito dal p. Mullooly (1. c.). Laonde la parola tumulatus era incisa
intera o quasi intera: e nella prima linea si dee supplire uua parola dopo
m(a)rt(yr). Dell'ultima linea di cotesto titoletto ripeterò ciò che scrisse il
De Vitry: facilina est dicere quomodo non sit legenda, quam quomodo
legenda sit. Si avverta però, che ora sappiamo cotesta enigmatica linea essere
mutila ed incompleta; non intera, quale la credettero il primo editore e
quanti ne tentarono la disperata interpretazione.
 
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