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Bullettino di archeologia cristiana — 5.Ser. 4.1894

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Nr. 1-2
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Iscrizione di Guelma (Calama) in Africa
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https://doi.org/10.11588/diglit.18560#0042
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40

BULLETTINO

Decio originari di Utica immolati in Cartagine, gettati in una
fossa di calce viva. Se ne veggano le memorie storiche raccolte
dal Morcelli, Africa Christiana tomo II pag. 150, dei quali
scrisse Agostino: Massa dieta est de numeri multitudine, can-
dida de causae fulgore. Il Morcelli crede probabile che i pre-
detti martiri di ogni sesso ed età sieno stati prima sgozzati col
ferro, poi i loro corpi consumati nella fossa di calce l. La loro
memoria si conserva nel martirogio Geronimiano, nel calendario
Cartaginese, in Adone e nell'odierno Eomano ma in giorni diversi
del mese di Agosto. Gli altri martiri o santi confessori qui nomi-
nati Eesidori (cioè Isidori), Martini, Romani facilmente non
appartengono all'Africa, niuno di questi nomi leggendosi fra quelli
di martiri africani assai illustri. Il san Martino è probabilmente
il celeberrimo delle Gallie, e perciò anche gli altri saranno da
cercare fuori dell'Africa. Certamente ad essa estraneo è il gruppo
sanctorum trium puerorum. I quali sono senza dubbio i tre
celebri fanciulli del vecchio testamento, che erano sepolti in
Babilonia, ed alcune reliquie ne furono trasportate in Alessandria
d'Egitto. Il loro culto nei martirologii latini sembra introdotto
la prima volta nel così detto Eomano piccolo, circa gli inizii
del secolo VIII ai 16 di Decembre. La novella iscrizione di
Calama è senza dubbio assai più antica e ne dimostra il culto
nell'Africa fino dal secolo V o VI.

1 Cf. Aliarci, Les derni'eres persécutions du troisième siècle p. 108 e sgg.
 
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