DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA
77
EPIGRAFE D'UNA ILLUSTRE DONNA
DELLA REGTA STIRPE DEGLI AMALI OSTROGOTI
Nella chiesa di s. Nicola in Genazzano il pavimento è la-
stricato di marmi scritti variamente segati da antiche iscrizioni
pagane e cristiane, che ho trascritto ed esaminato or sono molti
anni; poco prima di cadere infermo li ho nuovamente studiati.
Me ne die' occasione l'invito fattomi dalla squisita bontà del-
l'emo sig. cardinale Vincenzo Vannutelli a godere nobile ospi-
talità nel palazzo di sua famiglia primaria della città. Tosto mi
proposi di far nuovo accurato esame d'un insigne frammento, il
quale è di singolare pregio per la storia degli Amali, stirpe re-
gale degli Ostrogoti, che ebbero in loro balìa l'Italia alla fine
del secolo Y e nei primi decenni del YI; e tanto si accosta-
rono ai vinti, che quasi ne adottarono la civiltà. Di ciò sarà
nuovo documento l'epigrafe, che ora m'accingo a divulgare ed
illustrare. Avendola fatta togliere dal pavimento, ne ho trovato
la lettura, quale si scorge nel disegno delineato a tav. YIII, che
trascrivo e supplisco così:
" . ^SRIT GEMINVM VNO TEMPORE VVLNVS
atque iterum remEANS^FIT SINE FINE DOLOR FL
lac RIMAS MOX POSCIT ETALTER
. . . V SED BONITATE PATER
AMALA
AMALAFRI
DATHEODE
NANDA-CF.
L'epitafìo metrico è elogio di due illustri personaggi morti
quasi ad un tempo (geminum uno tempore' vulnus; lacrimas
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EPIGRAFE D'UNA ILLUSTRE DONNA
DELLA REGTA STIRPE DEGLI AMALI OSTROGOTI
Nella chiesa di s. Nicola in Genazzano il pavimento è la-
stricato di marmi scritti variamente segati da antiche iscrizioni
pagane e cristiane, che ho trascritto ed esaminato or sono molti
anni; poco prima di cadere infermo li ho nuovamente studiati.
Me ne die' occasione l'invito fattomi dalla squisita bontà del-
l'emo sig. cardinale Vincenzo Vannutelli a godere nobile ospi-
talità nel palazzo di sua famiglia primaria della città. Tosto mi
proposi di far nuovo accurato esame d'un insigne frammento, il
quale è di singolare pregio per la storia degli Amali, stirpe re-
gale degli Ostrogoti, che ebbero in loro balìa l'Italia alla fine
del secolo Y e nei primi decenni del YI; e tanto si accosta-
rono ai vinti, che quasi ne adottarono la civiltà. Di ciò sarà
nuovo documento l'epigrafe, che ora m'accingo a divulgare ed
illustrare. Avendola fatta togliere dal pavimento, ne ho trovato
la lettura, quale si scorge nel disegno delineato a tav. YIII, che
trascrivo e supplisco così:
" . ^SRIT GEMINVM VNO TEMPORE VVLNVS
atque iterum remEANS^FIT SINE FINE DOLOR FL
lac RIMAS MOX POSCIT ETALTER
. . . V SED BONITATE PATER
AMALA
AMALAFRI
DATHEODE
NANDA-CF.
L'epitafìo metrico è elogio di due illustri personaggi morti
quasi ad un tempo (geminum uno tempore' vulnus; lacrimas