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https://doi.org/10.11588/diglit.63257#0074
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si accrebbe il motivo di secondare la sua inclinazio-
ne, quando lo videro sconsigliatamente impegnato
ancor giovinetto, e si può dire fanciullo, a metter
colori sulle tele ed arrischiarsi di esporle al pub-
blico, come fece nella parrocchiale di s. Gregorio
allorquando dipinse all’ altare della B. Vergine quel
quadro che in diversi comparti lo circonda, e rap-
presenta le immagini di s. Gregorio Papa, s. Carlo
Borromeo, s. Caterina martire, s. Bartolomeo apo-
stolo , s. Francesco d’ Assisi, con Cristo crocifisso
che dalle parti ha la Vergine Madre addolorata e
s. Giovanni vangelista.
Questo primo coraggioso, se non vogliamo dire
temerario parto del giovinetto Mondino, quantunque
non gli acquistasse credito di buon pittore, perchè
sarebbe stata una nocevole adulazione il dirlo, in
chi però conoscendolo, e di suo padre era amico,
partorì un desiderio grande di fare in modo, che
se buon pittore non era ancora, tale però divenir
potesse col tempo. La migliore strada per venire a
questo fine si stimò che sosse quella di lasciarlo in
libertà scorrere varii paesi e città cospicue dell’ I-
talia dove la pittura fiorisse col credito di eccellenti
pittori. Operava a quel tempo nella città di Vene-
zia Paolo Caliari, detto il veronese, miracolo del-
l’arte a’ suoi giorni, i quali surono i più belli della
pittura. La fama di questo celebre dipintore avea
già piena tutta l’Italia, e ciascheduno che si dilet-
tasse di sì bell’ arte, amava di vedere le opere di
lui, che o disegnate , o dipinte andavano uscendo
alla luce. Il gusto del dipingere allora in Ferrara,
si può dire che languisse, perocché si maneggia-
vano bensì i pennelli da diversi pittori, de’ quali
si accrebbe il motivo di secondare la sua inclinazio-
ne, quando lo videro sconsigliatamente impegnato
ancor giovinetto, e si può dire fanciullo, a metter
colori sulle tele ed arrischiarsi di esporle al pub-
blico, come fece nella parrocchiale di s. Gregorio
allorquando dipinse all’ altare della B. Vergine quel
quadro che in diversi comparti lo circonda, e rap-
presenta le immagini di s. Gregorio Papa, s. Carlo
Borromeo, s. Caterina martire, s. Bartolomeo apo-
stolo , s. Francesco d’ Assisi, con Cristo crocifisso
che dalle parti ha la Vergine Madre addolorata e
s. Giovanni vangelista.
Questo primo coraggioso, se non vogliamo dire
temerario parto del giovinetto Mondino, quantunque
non gli acquistasse credito di buon pittore, perchè
sarebbe stata una nocevole adulazione il dirlo, in
chi però conoscendolo, e di suo padre era amico,
partorì un desiderio grande di fare in modo, che
se buon pittore non era ancora, tale però divenir
potesse col tempo. La migliore strada per venire a
questo fine si stimò che sosse quella di lasciarlo in
libertà scorrere varii paesi e città cospicue dell’ I-
talia dove la pittura fiorisse col credito di eccellenti
pittori. Operava a quel tempo nella città di Vene-
zia Paolo Caliari, detto il veronese, miracolo del-
l’arte a’ suoi giorni, i quali surono i più belli della
pittura. La fama di questo celebre dipintore avea
già piena tutta l’Italia, e ciascheduno che si dilet-
tasse di sì bell’ arte, amava di vedere le opere di
lui, che o disegnate , o dipinte andavano uscendo
alla luce. Il gusto del dipingere allora in Ferrara,
si può dire che languisse, perocché si maneggia-
vano bensì i pennelli da diversi pittori, de’ quali