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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 4.1876

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Ara di Vermino, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.10817#0028
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BULLETTINO DELLA COMMISSIONE

ARA DI VERMINO

(Tav. III.)

Il giorno 13 febbraio 1876, esplorandosi quel tratto dell'ag-
gere serviano che è racchiuso fra le vie Gaeta e Volturno, la
piazza del Maccao, e le terme di Diocleziano, fu rinvenuta un'ara
arcaica in peperino, capovolta nell' interno di quella piccola torre,
che è indicata in pianta con la lettera A. (Tav. III. n. 2 ).

Il monumento ha la forma solenne e speciale di quelle are
che nel settimo secolo si innalzarono isolate a divinità special-
mente topiche, quali per esempio la palatina, posta ad un ignoto
nume da C. Sestio Calvino, della quale dà il disegno il Eitschl
nella tav. LVI, n. 1. Ma la mancanza dei pulvini nella parte
superiore rende la nostra ara più rassomigliante a quella bovil-
lense dedicata dalla gente giuria a Veiove (cf. Bàtschl 1. c. lett. e)
con la quale ha anche comune la materia. Veggasene il tipo
nella tav. III. n. 1, dal quale apparisce esser composta di due
parti, cioè di due dadi, modinati di plinto, cordone, e di una
specie di toro, posti in senso inverso 1' uno sull' altro. L'altezza
totale del monumento è di m. 1.032 : la base di m. 0.752X0^52.
Sopra uno dei lati del listello superiore, è incisa con caratteri
nitidissimi la seguente iscrizione:
 
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