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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 4.1876

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Ara di Vermino, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.10817#0131
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ARCHEOLOGICA MUNICIPALE

121

ARA DI VERM1N0

(Continuazione: vedi p. 24 sg.)
(Tav. XII.)

Neil' articolo siili' ara di Yermino, inserito nel primo fa-
scicolo del corrente anno, ho tratto partito dalla scoverta di quel
monumento paleografico presso 1' aggere di Servio per ragionare
intorno al vetusto recinto della città, sulla cui forma e dire-
zione i lavori edilizii hanno somministrato tante e sì peregrine
notizie.

Proseguendo ora l'incominciata illustrazione, debbo innanzi
tutto esaurir l'argomento della coesistenza, fino ad oggi scono-
sciuta, di due mura non solo nel tratto chiamato propriamente
aggere, ma anche in altri punti del recinto serviano. Che il muro
esterno (costruito in tufa a grandi massi alti due piedi, e disposti per
lunghezza e per testata), sia se non posteriore, almeno contem-
poraneo all'interno (costruito di mediocri parallelepipedi di cap-
pellaccio cinereo, disposti sempre per fianco), è cosa talmente
evidente che non istimo necessario adoperare nuove dimostrazioni
oltre quelle già arrecate. È opportuno bensì investigare se l'in-
terno recinto appartenga alle difese primitive delle regioni extra-
palatine, prima che l'unica cerchia serviana le racchiudesse con
uniforme e ben concepito sistema: ovvero se l'uno e l'altra
sieno stati innalzati contemporaneamente per render più formi-
dabile la difesa della città. Io non esito a giudicare presso a
poco contemporanee le due costruzioni : o almeno divise da uno
spazio di tempo sì breve, che sfugge e si sottrae a più precise
determinazioni dopo sì lungo trascorrer di secoli.
 
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