Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma (4.1876)

ARCHEOLOGICA MUNICIPALE

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egualmente bene opinava, stimando questi granai Agrippiniani
essere una cosa medesima con quelli Aprippiani, che già ricor-
dammo esser stati nell'ottava regione. Giacche furono da quelli
diversi, ed è pregio della nostra iscrizione il confermarlo con
una prova di tanta evidenza e di tanta autorità.

N • IV 1

SI...................STI •

RI................IANI •

DISP • CELLAE NIGRINIANAE
DSP D • D-

Il marmo rappresentato nell'unita tavola sotto il numero 3,
fu da antico guasto con abolirne in parte l'iscrizione. Non canto
però, che non si possa riconoscere, aver già rappresentato una
specie d'edicola, entro la quale stette fra due colonne e sotto
un timpano da quelle sostenuto, la imagine della divinità, dedi-
cata dal dispensator cellae nigrinianae , il cui nome venne
abolito dall'incavo ellittico posteriormente formato. Fu probabil-
mente quella di Silvano. Ma la finale STI, non permette che al
nome di esso s'attribuiscano le iniziali SI, che nel marmo si veg-
gono incominciare l'epigrafe. La prima parola di essa ebbe ad es-
sere Slgnum, e può sicuramente restituirsi SIGNVM SILVANI
AVGVSTI,o d'altra divinità che si fosse. La cella Nigriniana com-
parisce adesso per la prima volta nei marmi. Credo che all'ufficio
del dispensator s'abbiano a riferire i due vasi, scolpiti imo per
lato al disotto delle colonne, i quali altrimenti vi starebbero
senza ragione, anzi vi starebbero contro ragione.

P. E. V.

( Contìnua )

1 "Trovato nel giardino già Antonelli ?ul Quirinale. Si veda l'unita
tav. n. 3.