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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 5.1877

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Di un Busto attribuito ad Antonia di Druso
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https://doi.org/10.11588/diglit.10818#0119

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AKCHEOLOGICA COMUNALE

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da noi trovata presso la chiesa di s. Eusebio, e descritta nel
Bullettino 1875, pag. 246.

Vengo ora a quella parte dell'argomento, dalla quale avrei
in vero dovuto pigliar le mosse, vale a dire alle ragioni che ne
consigliano di riconoscere nel busto il ritratto di Antonia. Le
gallerie romane noverano tre scolture attribuite a quell'augusta:
la statua maggior del vero, del Braccio Nuovo, n. 77, trovata
al Tuscolo, e data dal Nibby al tomo II tavola 39 del Museo
Chiaramonti: il busto senile dello stesso museo, n. 653A, pro-
vegnente dalla raccolta Camuccini: ed un altro busto del Cam-
pidoglio presso il Montagnani-Mirabili: Mus. cap. t. IV p. I
pag. 41. Ma, per quanto grande sia il valore degli iconografi i
quali riconobbero in quei marmi i lineamenti di Antonia, pre-
ferisco attenermi ad un termine di confronto ben più sicuro,
cioè a dire, alle medaglie. La collezione capitolina Albani-Cam-
pana conta due aurei di buona conservazione, il primo dei quali
(fila 2 n. 22) reca nel diritto la testa laureata di Antonia (AN-
TONIA AVG-VSTA): nel rovescio la figura stante di Cerere con
la face nella destra, il cornucopia nella sinistra, e la leggenda:
CONSTANTIAE AVGVSTI. Il rovescio della seconda (fila 2
n. 23) esprime due faci ardenti legate da ghirlanda, con la scritta
SACEBDOS DIVI AVGVSTI. È comunissimo poi il mezzo bronzo
con l'epigrafe ANTONIA AVGVSTA || TI • CLAVDIVS • CAE-
SAE • AVG • PM • TB ■ P • IMP || SC. Non ritraggo qui i
lineamenti del busto delineato in queste medaglie, perchè trovasi
facilmente nei libri di numismatica, e di iconografia come p. e. nel
Cohen,Monn.imp. I pi. 7; nel Mongez, Iconogr. imp. pi. XXI 7, 8.
La caratteristica principale di questi ritratti, oltre il profilo ve-
nustissimo del volto, è la forma della capigliatura, là dove di-
scende sulle spalle, legata a modo di un chignon molto lungo.
Tale acconciatura è comune altresì alle Agrippine, ma i loro
volti son così diversi da quello di Antonia che non è possibile
di confonderli. Basta pertanto paragonare il profilo del nuovo
 
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