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Visconti, Carlo Ludovico: Di una statua di Apollo adolescente, ovvero di Cupidine con la lira
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ARCHEOLOGICA COMUNALE
135
DI UNA STATUA DI APOLLO ADOLESCENTE,
OVVERO DI GUPIDINE CON LA LIRA.
(Tav XVI e XVII).
Nel giugno dell'anno 1876, eseguendosi dei lavori di terra
per le nuove fabbriche dell'Esquilino, presso la così detta Piazza
triangolare, in glande vicinanza dell'antica villa Caserta, e perciò
in prossimità dell'odèo degli orti mecenaziani, si rinvenne, alla
profondità di circa 3 metri dal suolo odierno, un vecchio muro
di fondamento, infarcito di scaglie di selce miste a frantumi di
marmi, di grandissima tenacità. Essendo stato con fatica disfatto,
ne tornarono in luce alcuni pezzi di scultura, che si mostravano
appartenenti ad un medesimo simulacro. Terminate quivi le opere
suddette, la nostra Commissione, invitata dall'indizio dei fram-
menti scoperti, vi pose a cavare i suoi propri lavoranti, colla
speranza di poter ricuperare altri pezzi di quella figura. Si
cavarono, in fatto, nuove parti di essa, le quali congiunte alle
prime, diedero una statua grande al vero di leggiadro adolescente,
acefala, e mancante delle mani e dei piedi. Non cessandosi tut-
tavia dalle indagini, si potè alfine, nel novembre dell'anno stesso,
rinvenire felicemente la testa, come pure i piedi e la mano dritta,
con parte di un arnese ad essa aderente, simile ad un bastoncello,
che nella parte superiore fosse terminato da un pomo. — Non
isfuggiva agl'intendenti delle cose antiche, che la testa bellis-
sima, con lunghi capelli innanellati, avea perfetta simiglianza
con quella del celebrato Cupidine vaticano, disseppellito già nel
tenimento di Centocelle, sulla via labicana.
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DI UNA STATUA DI APOLLO ADOLESCENTE,
OVVERO DI GUPIDINE CON LA LIRA.
(Tav XVI e XVII).
Nel giugno dell'anno 1876, eseguendosi dei lavori di terra
per le nuove fabbriche dell'Esquilino, presso la così detta Piazza
triangolare, in glande vicinanza dell'antica villa Caserta, e perciò
in prossimità dell'odèo degli orti mecenaziani, si rinvenne, alla
profondità di circa 3 metri dal suolo odierno, un vecchio muro
di fondamento, infarcito di scaglie di selce miste a frantumi di
marmi, di grandissima tenacità. Essendo stato con fatica disfatto,
ne tornarono in luce alcuni pezzi di scultura, che si mostravano
appartenenti ad un medesimo simulacro. Terminate quivi le opere
suddette, la nostra Commissione, invitata dall'indizio dei fram-
menti scoperti, vi pose a cavare i suoi propri lavoranti, colla
speranza di poter ricuperare altri pezzi di quella figura. Si
cavarono, in fatto, nuove parti di essa, le quali congiunte alle
prime, diedero una statua grande al vero di leggiadro adolescente,
acefala, e mancante delle mani e dei piedi. Non cessandosi tut-
tavia dalle indagini, si potè alfine, nel novembre dell'anno stesso,
rinvenire felicemente la testa, come pure i piedi e la mano dritta,
con parte di un arnese ad essa aderente, simile ad un bastoncello,
che nella parte superiore fosse terminato da un pomo. — Non
isfuggiva agl'intendenti delle cose antiche, che la testa bellis-
sima, con lunghi capelli innanellati, avea perfetta simiglianza
con quella del celebrato Cupidine vaticano, disseppellito già nel
tenimento di Centocelle, sulla via labicana.