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Guidi, Ignazio: La fondazione di Roma
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.13202#0067
La fondazione di noma 6-3
LA FONDAZIONE DI EOMA
Tutti coloro i quali hanno studiato la storia dei primordii
di Koma, ne conoscono appieno i dubbii e le incertezze, e sanno
con quanta diffidenza debbansi accogliere i racconti di Dionigi
di Alicarnasso e di Tito Livio. Codesti meravigliosi racconti
per doppia ragione meritano poca fede; e per la medesima loro
indole e sostanza, e per il modo col quale ci sono pervenuti.
Imperocché gli stessi più antichi annalisti, come Fabio Pittore
e Cincio Alimento, non fiorirono che circa i tempi della seconda
guerra Punica, e di cinque o sei secoli erano lontani dalla fon-
dazione della città. Egli è vero che potevano consultare fonti
scritte molto ad essi anteriori, ma queste in mima guisa giun-
gevano insino al tempo dei primi Ke, e in ogni caso sarebbero
andate perdute nell'incendio Gallico. Senza dilungarci in un
punto già più volte maestrevolmente trattato, potremo affermare
che la moderna critica ha pienamente ragione, di non accetta ri1
come veri e genuini i racconti tradizionali sopra la fondazione
di Roma. Ma bisogna altresì confessare, che non altrettanto fe-
lici sono stati i tentativi fatti per ricostruire la vera storia :
e certo non mette il conto di distruggere l'antica tradizione,
per sostituirvi sistemi , non men di quella , incerti e privi di
ogni sodo fondamento. In tale condizione di cose chiunque si
' La presente dissertazione, dettata dal eh. collega, sig-. prof. Ignazio
Guidi pel nostro Bullettino, fu dal medesimo, per invito della Direzione del-
l'Istituto di Corrispondenza Archeologica, letta nell'adunanza solenne tenutasi
dal prelodato Istituto il giorno 22 aprile per festeggiare il natale di Roma.
La Direzione
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LA FONDAZIONE DI EOMA
Tutti coloro i quali hanno studiato la storia dei primordii
di Koma, ne conoscono appieno i dubbii e le incertezze, e sanno
con quanta diffidenza debbansi accogliere i racconti di Dionigi
di Alicarnasso e di Tito Livio. Codesti meravigliosi racconti
per doppia ragione meritano poca fede; e per la medesima loro
indole e sostanza, e per il modo col quale ci sono pervenuti.
Imperocché gli stessi più antichi annalisti, come Fabio Pittore
e Cincio Alimento, non fiorirono che circa i tempi della seconda
guerra Punica, e di cinque o sei secoli erano lontani dalla fon-
dazione della città. Egli è vero che potevano consultare fonti
scritte molto ad essi anteriori, ma queste in mima guisa giun-
gevano insino al tempo dei primi Ke, e in ogni caso sarebbero
andate perdute nell'incendio Gallico. Senza dilungarci in un
punto già più volte maestrevolmente trattato, potremo affermare
che la moderna critica ha pienamente ragione, di non accetta ri1
come veri e genuini i racconti tradizionali sopra la fondazione
di Roma. Ma bisogna altresì confessare, che non altrettanto fe-
lici sono stati i tentativi fatti per ricostruire la vera storia :
e certo non mette il conto di distruggere l'antica tradizione,
per sostituirvi sistemi , non men di quella , incerti e privi di
ogni sodo fondamento. In tale condizione di cose chiunque si
' La presente dissertazione, dettata dal eh. collega, sig-. prof. Ignazio
Guidi pel nostro Bullettino, fu dal medesimo, per invito della Direzione del-
l'Istituto di Corrispondenza Archeologica, letta nell'adunanza solenne tenutasi
dal prelodato Istituto il giorno 22 aprile per festeggiare il natale di Roma.
La Direzione
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