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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 24.1896

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Cantarelli, Luigi: Di un frammento epigrafico christiano dell' isola portuense
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https://doi.org/10.11588/diglit.13640#0077
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dell' isola Portuense.

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nelle bolle di Benedetto Vili del 1018 ('), di Giovanni XIX
del 1026 (2), di Benedetto IX del 1037 (3) e di Leone IX del
1049 Questi argomenti bastino a provare dunque come sia
insostenibile la ipotesi che vorrebbe attribuire il nostro fram-
mento al tempo dei Saraceni.

È invece migliore la congettura che lo riferisce al tempo dei
Vandali: le parole vandalica rabies, messe a raffronto con le
altre che trovo usate nei documenti contemporanei, clades van-
dalica (5), vandalica necessitas (6), non possono riferirsi che
soltanto a quei barbari ; e d'altronde, lo notava il De Rossi,
nulla vi è nella lapide che impedisca di attribuirla al secolo
quinto ("). Ma se è cosa certa che nella lapide si fa men-
zione dei Vandali, è altrettanto certo che la chiesa da quei
barbari bruciata sia quella di s. Giovanni Battista nell'isola Li-
caonia, secondo la prima congettura del De Suares nella quale
il De Rossi consente e che è accettata anche dal compianto Ar-
mellini nel suo utile libro sulle Chiese di Roma (2 ed., p. 618)?
Io non lo credo e per più ragioni. Prima di tutto bisognerebbe

(') Marini, Papiri, p. 65. = Ughelli, Italia Sacra, I, 116.

(2) Marini, p. 77 = Ughelli, I, 97. — La chiesa di s. Giovanni Bat-
tista è ricordata anche in un documento dell'Archivio di s. Maria in via
Lata, del 14 giugno 1029 nel quale si legge che Benedetto vescovo di Porto
concede in enfiteusi perpetua ad Ermengarda e Boniza abbadesse del mona-
stero dei ss. Ciriaco e Nicolò qui ponitur in via Lata, un molino nel Te-
vere in insula quae vocatur Licaonia iuxta^e c eie sia sancti Iohannis
(Ecclesiae s. Mariae in via Lata Tabularium ed. L. Hartmann, Vindobonae
1895. p. 67 = Galletti, Del Primicerio, p. 260, n. 34).

(3) Marini, 83 = Ughelli, I, 104.
(i) Marini, p. 85 = Ughelli L 123.

(6) Liber Pontificalis (ed. Duchesne) I, 239.
(«) Novell. Valentin., XXXIV, § 12.

(7) De Rossi, sch. ms.: « Epigrammatis stilus meliorem sapit aetatem;
et licet nonnulla antiquitatis indicia, Mariniani fragmenti ectypon et Bu-
chardiana lectio excluserint (crux enim in locum monogrammatis suffecta
est et NOVATÀ (sic) scriptum prò NOVAVIT), tamen nulla ratio est cur
saeculo quinto inscriptio abjudicanda sit, vel si solae litterarum formae
spectentur ».
 
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