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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 40.1912

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Gatti, Edoardo: Avanzi di acquedotti romani scoperti presso Porta Maggiore
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https://doi.org/10.11588/diglit.14882#0233
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230

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senno aveva la lunghezza media di in. 0,67 (v. la tìg. 2. che
ne dà la sezione). 11 fondo dello speco, leggermente concavo,
era ricavato nel terreno vergine (cappellaccio di tufo), e su di
esso erano poggiati i parallelepipedi tufacei.

La copertura dell'acquedotto era costituita da grossi lastroni
di tufo, che misuravano m. 1,40 di lunghezza, m. 0.30 di spes-
sore e in media m. 0.50 di larghezza.







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Fis. 2

La luce dello speco era di m. 0,86 ; e così nelle pareti come
nel fondo vi si è trovato uno strato di deposito calcareo, che
raggiungeva i venti centimetri di grossezza. Anche il lato in-
feriore dei lastroni di copertura era egualmente coperto dallo
stesso rivestimento calcareo : e ciò prova che l'acqua percorreva
l'acquedotto in tale quantità da occuparne tutta la sezione.

Al disopra di tale acquedotto, e alla distanza di m. 50 uno
dall'altro, si scoprirono due trombini (v. fig. 1 lett. a1) in opera
reticolata di tufo, a sezione quasi quadrata; il muro aveva lo
spessore di m. 0,60 e l'interno del trombino misurava metri
0,75 X 0.83. Essi dovevano servire come sfiatatoi ; poiché fino ad
 
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