sui <~nlli Albani
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Oltre questi avanzi tornati alla luce, abbiamo la prova sto-
rica che M. Aurelio venne spesso a dimorare nella villa Albana.
Nelle Eistori ae AuguUae, sotto la vita di Avidio Cassio (c. 9,6-11),
sono riferiti brani di due lettere scambiate fra M. Aurelio e
la moglie Faustina: tum enim Cassius rebellavit ut probat epi-
stilio, missa ad Faustinam, cuius hoc exemplum est: « Verus
mihi de Avidio verum scripserat, quod Veri statores de eo
nuntiarent; veni igitur in Albanum ut tractenus omnia dis
volentibus, nil limens » hinc autem apparet Fauslinam isla
nescisse.. . Nam et ipsius epistula extat ad virum, qua urguet
Mar cura : • Ipsa in Albanum cras, ut iubes, mox veniam ; tamen
iam Ixortor ut... istas rebelliones acerrime persequaris...».
Ciò vuol dire che, nel caso di un probabile pericolo per l'impero,
M. Aurelio e Faustina scelsero la villa albana come la dimora
più vicina e più sicura, anche di fronte all'altra più grandiosa
del Tiburtino, fondata da Adriano.
Ultimo ricordo della villa, prima di Settimio Severo, lo ab-
biamo in un altro tubo di piombo, rinvenuto anch'esso nella
villa Barberini, che porta impresso il nome dell'imperatore Com-
raodo e al di sotto quello del plumbario Asclepio (ì). Queste
scarse notizie, e soprattutto i pochissimi lavori di epoca poste-
riore a Domiziano che rimangono nella villa, rendono certi
che la villa restò in appresso quale egli l'aveva sistemata, senza
subire notevoli mutamenti.
Solo con Settimio Severo una regione della villa cambia
aspetto totalmente e accentra a sè lo sviluppo di tutto Yager
a/banus. Perciò sotto di lui la storia della villa domizianoa,
e in generale della proprietà imperiale, si restringe e diventa
la storia di una sola regione. Il resto della proprietà, cioè l'an-
tico Albanum Caesarum, non ha storicamente più alcuna impor-
tanza e diviene solo il campo di sfruttamento della legione
(V C. I. L., XIV, 2308 = XV, 7824; cfr. Laudani, Commentari, n. 209-
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Oltre questi avanzi tornati alla luce, abbiamo la prova sto-
rica che M. Aurelio venne spesso a dimorare nella villa Albana.
Nelle Eistori ae AuguUae, sotto la vita di Avidio Cassio (c. 9,6-11),
sono riferiti brani di due lettere scambiate fra M. Aurelio e
la moglie Faustina: tum enim Cassius rebellavit ut probat epi-
stilio, missa ad Faustinam, cuius hoc exemplum est: « Verus
mihi de Avidio verum scripserat, quod Veri statores de eo
nuntiarent; veni igitur in Albanum ut tractenus omnia dis
volentibus, nil limens » hinc autem apparet Fauslinam isla
nescisse.. . Nam et ipsius epistula extat ad virum, qua urguet
Mar cura : • Ipsa in Albanum cras, ut iubes, mox veniam ; tamen
iam Ixortor ut... istas rebelliones acerrime persequaris...».
Ciò vuol dire che, nel caso di un probabile pericolo per l'impero,
M. Aurelio e Faustina scelsero la villa albana come la dimora
più vicina e più sicura, anche di fronte all'altra più grandiosa
del Tiburtino, fondata da Adriano.
Ultimo ricordo della villa, prima di Settimio Severo, lo ab-
biamo in un altro tubo di piombo, rinvenuto anch'esso nella
villa Barberini, che porta impresso il nome dell'imperatore Com-
raodo e al di sotto quello del plumbario Asclepio (ì). Queste
scarse notizie, e soprattutto i pochissimi lavori di epoca poste-
riore a Domiziano che rimangono nella villa, rendono certi
che la villa restò in appresso quale egli l'aveva sistemata, senza
subire notevoli mutamenti.
Solo con Settimio Severo una regione della villa cambia
aspetto totalmente e accentra a sè lo sviluppo di tutto Yager
a/banus. Perciò sotto di lui la storia della villa domizianoa,
e in generale della proprietà imperiale, si restringe e diventa
la storia di una sola regione. Il resto della proprietà, cioè l'an-
tico Albanum Caesarum, non ha storicamente più alcuna impor-
tanza e diviene solo il campo di sfruttamento della legione
(V C. I. L., XIV, 2308 = XV, 7824; cfr. Laudani, Commentari, n. 209-