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IL CULTO DI GIOVE SUL PALATINO

Sul Palatino abbiamo memoria sicura di tre templi dedicati
a Giove: l'« aedes Jovis Statoris », T« aedes Jovis Victoria »,
e ]'« aedes Jovis Propugnatoris » : è possibile peraltro che que-
sfultimo debba identificarsi con uno dei due primi.

L' « aedes Jovis Statoris » non è precisamente da conside-
rarsi « in Palatio », ma piuttosto « sub Palatio » : la sua posi-
zione, chiaramente indicata da molteplici fonti antiche, è ormai
assicurata con certezza, e anche i suoi avanzi identificati con
notevole probabilità ('); esso era sulle pendici settentrionali del
colle, là dove questo digrada tra le Talli del Foro e dell'Anfi-
teatro; cioè sulla parte del colle che, più tardi assai modificata,
costituì in origine una delle tre alture di esso: la Velia. Per-
altro, se il tempio era così veramente fuori dell'area propria del
Palatino, tanto che i regionari del IV sec. lo pongono nella IV re-
gione (Templum Pacisj anziché nella X (Palatium) (2), pure esso

(') De Ruggiero, // Foro Romano, p. 178 segg.

(!) Pinza, // tempio di Apollo Palatino, in Bull. Com., 1910, p. 23,
identifica il tempio di Giove Statore con 1' u aedes Jobis » della Reg. X,
di cui dirò più oltre, e lo pone al di là della « porta Palatii ». L'una e
l'altra affermazione sono assolutamente infondate e contrastano con i dati,
quali si ricavano dalle fonti. L'« aedes Jobis » della Reg. X, se è indicata
cosi senza alcun appellativo dal «Curiosum», ha invece nella « Notitia »
l'aggiunta del «Victoria»; ed è pur questa che 1'« aedes Jovis» della
Reg. IV specifica con l'epiteto di « Statoris » : che lo stesso tempio fosse
ricordato dallo stesso regionario in due regioni diverse e con diversa de-
nominazione non si può ammettere. D'altra parte che il tempio fosse fuori
la porta lo si desume e dalla tradizione della sua fondazione e dai testi
 
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