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II culto di Giove sul Palatino

si può topograficamente, e più ancora storicamente, riguardare
come un edificio del Palatino. La sua origine e la sua fonda-
zione sono infatti strettamente connesse con quelle della città
del Palatino. Tale fondazione, a seguire le fonti, sarebbe stata
duplice, sarebbe cioè avvenuta in due tempi, assai lontani l'uno
dall'altro. La prima di esse, secondo la tradizione annalistica,
risalirebbe addirittura al fondatore della città, a Komolo (*) :
nella guerra contro i Sabini di Tito Tazio le sorti dei Romani
volgevano in peggio ; i Sabini, padroni dell'Arce Capitolina, erano
già scesi nel Foro e incalzavano le schiere romane presso la porta
Mugonia della città del Palatino; onde Romolo, più non spe-
rando salvezza che dall'aiuto della Divinità, promise a Giove,
invocato con l'epiteto di « Stator », cioè di « Colui che ferma i
nemici », un tempio in quel luogo, se egli avesse rianimato i
suoi a resistere contro i Sabini. Il Dio accettò il voto ed esaudì
la preghiera; e Romolo, conclusa la pace, dedicò il tempio (2).
Ma non fu questo un tempio vero e proprio, un edificio, bensì
soltanto un « fanum,... id est locus tempio effatus... » (3), come
del resto debbono intendersi siano stati in origine tutti i templi
della città.

L'edificio non sorse che in seguito ad un secondo voto, fatto
in condizioni pressoché identiche, dal console M. Atilio Regolo
nella battaglia di Luceria, durante la terza guerra sannitica,
nel 460/294: anche allora l'esercito romano ripiegava in fuga
sotto l'urto dei Sanniti, giunti già presso alla porta dell'accam-

che lo indicano tra la « sacra Via » e la « nova Via »; ed è appunto per
essere fuori la porta del Palatino che si spiega come esso fosse compreso
piuttosto nella IV Reg. che nella X.

0) Liv., I, 12, 3; X, 37, 15; Dionys., II, 50; Ovid.. Fasti, VI, 793;
Ciò,, Catilin., I, 13, 33. Per gli altri passi di scrittori antichi che ricor-
dano il tempio e la sua ubicazione, v. Jordan-Hiilsen, Topogr. Stadt Rom.,
I, S, p. 20 segg.

(2) Liv., I, 12, 3.

(3) Liv., X, 37, 15.
 
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