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SCOPERTE ARCHEOLOGICHE IN ITALIA
E NELLE ANTICHE .PROVINCIE ROMANE

Ancora sulla iscrizione ài Volubilis.

Nel nostro Bullettino del decorso anno (pag. 257 e seg.)
annunciai la scoperta di una importante iscrizione tornata in
luce negli scavi iniziati nel 1915 nel territorio dell'antica Vo-
lubilis situata nella Mauritania Tingitana. Di questa iscrizione
che riprodussi allora senza entrare nel merito delle varie que-
stioni che suscita, hanno trattato parecchi scrittori : il Chatelain
e l'Héron de Villefosse che ne furono i primi editori ( Comptes
rendus de l'Acad. des Inscriptions, 1915, pp. 391, 396 e seg.);
Edoardo Cuq che ne fece oggetto di ampio e dotto commentario
nel Journal des Savants, 1917, pag. 481 e seg., pag. 538 e seg.;
e Gaetano De Sanctis che la ripubblicò con sagaci osservazioni
pochi mesi or sono negli Atti della R. Acc. delle Scienze di
Torino, voi. LUI, 1918, pp. 453-458).

Non è mio proposito, in questa breve nota, d'illustrare la
importante epigrafe : mi limito a chiarire un punto diversamente
inteso dai vari scrittori sopra citati. Alla fine del documento
epigrafico si dice che Valerio Severo ab divo Claudio bona civium
bello interfectorum quorum heredes non extabant suis impe-
trami. Chi sono questi sui? Secondo il Chatelain, sarebbero gli
incolae o detentori dei beni dei cittadini morti, senza eredi, du-
rante la guerra contro Edemone, ma il De Sanctis dimostra assai
bene la insostenibilità della interpretazione, perchè il municipio
 
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