Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma (45.1917(1918))

fuori le mura

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Questo rapido superficiale sguardo ai chiostri romani ci
autorizza intanto a concludere che chiostri coperti a tetto nella
regione non ve ne sono, e che se due o tre ve ne furono in ori-
gine, cedettero in seguito posto alle volte e che finalmente tali
trasformazioni erano cominciate sin dagli inizi del sec. XIII.

Beco perchè ci sembra lecito supporre che nel chiostro di
S. Paolo, se tetti vi furono, siano poi stati sostituiti dalle volte
quando Giovanni d'Ardea riprese e completò l'opera di Pietro
di Capua. Checché sia di ciò, fatta ogni riserva sulla preesi-
stenza o meno di un tetto, resta fermo che le volte del chiostro
di S. Paolo erano opera del sec. XIII incipiente, come lo sono
quelle del chiostro di S. Giovanni in Laterano; e che non do-
vevano perciò essere demolite.

Aggiungo, per abbondanza: che quand'anche un dubbio qua-
lunque fosse stato permesso sulla data anzidetta, mai avrebbe
dovuto procedersi all'abbattimento delle volte senza aver prima
scientificamente dimostrato la loro presunta recente origine.
Basti, in ogni caso, uguale considerazione per garantire il chiostro
lateranense e gli altri da eventuali restauratori.

G. B. Giovenale.