BIBLIOGRAFIA
Corpus inscriptionum Latinarum Consilio et
auctoritate Academiae Litterarum regiae
Borussicae editum. Voi. X, edidit. Theo-
dorus Mommsen. Berolini, 1883.
La prima parte di questo grosso volume (p. 1229
in foglio) è destinata a raccogliere le iscrizioni della
Campania, della Lucania, del Bruttium, la seconda quella
della Sicilia, della Sardegna, della Corsica; inoltre essa
contiene copiosi e magnifici indici.
Le inscrizioni latine della Sardegna sono 529 (dal
n. 7513 al 8033, dal 8320 al 8328, 8421) numero
che si troverà essere un poco scarso, se si considera
che parecchie città antiche non solo conservano più
di 500 titoli, ma eziandio delle migliaia come per ra-
gione di esempio Aquilea, Puteoli, Lambaesis. Anche
la Sicilia possiede solo un 500 inscrizioni latine, ma
dobbiamo tenere presente che in quest'isola perdurò,
anche sotto l'impero, l'uso della lingua greca. Invece
la Corsica non ne ha fornito, sinora, che sole sette 8034 -
8040, 8329; anche questo, segno evidente che la civiltà
romana penetrò qui molto meno che nella Sardegna.
Il Mommsen, dopo aver brevemente parlato della
amministrazione della Sardegna sotto i Eomani p. 777
viene a dire degli Auctores Sardi, ossia di quelli che
prima di lui dettero opera a raccogliere le inscrizioni
sarde, incominciando dal più antico di essi ossia da An-
tonio Augustino (1516-1586) celebre vescovo Spagnuolo;
le cui schede manoscritte si conservano nella biblio-
teca nazionale di Madrid: discorre quindi ampiamente
delle false inscrizioni relative ai pretesi Santi Sardi
che furono diffuse e date per vere dal gesuita France-
Corpus inscriptionum Latinarum Consilio et
auctoritate Academiae Litterarum regiae
Borussicae editum. Voi. X, edidit. Theo-
dorus Mommsen. Berolini, 1883.
La prima parte di questo grosso volume (p. 1229
in foglio) è destinata a raccogliere le iscrizioni della
Campania, della Lucania, del Bruttium, la seconda quella
della Sicilia, della Sardegna, della Corsica; inoltre essa
contiene copiosi e magnifici indici.
Le inscrizioni latine della Sardegna sono 529 (dal
n. 7513 al 8033, dal 8320 al 8328, 8421) numero
che si troverà essere un poco scarso, se si considera
che parecchie città antiche non solo conservano più
di 500 titoli, ma eziandio delle migliaia come per ra-
gione di esempio Aquilea, Puteoli, Lambaesis. Anche
la Sicilia possiede solo un 500 inscrizioni latine, ma
dobbiamo tenere presente che in quest'isola perdurò,
anche sotto l'impero, l'uso della lingua greca. Invece
la Corsica non ne ha fornito, sinora, che sole sette 8034 -
8040, 8329; anche questo, segno evidente che la civiltà
romana penetrò qui molto meno che nella Sardegna.
Il Mommsen, dopo aver brevemente parlato della
amministrazione della Sardegna sotto i Eomani p. 777
viene a dire degli Auctores Sardi, ossia di quelli che
prima di lui dettero opera a raccogliere le inscrizioni
sarde, incominciando dal più antico di essi ossia da An-
tonio Augustino (1516-1586) celebre vescovo Spagnuolo;
le cui schede manoscritte si conservano nella biblio-
teca nazionale di Madrid: discorre quindi ampiamente
delle false inscrizioni relative ai pretesi Santi Sardi
che furono diffuse e date per vere dal gesuita France-