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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 1.1884,+Suppl.1-381.1884,+Suppl.1-38.1884

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Pais, Ettore: Il ripostiglio di bronzi di Abini presso Teti, [4]
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https://doi.org/10.11588/diglit.10811#0169
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IL RIPOSTIGLIO DI BRONZI DI ABINI

PRESSO TETI

f Continuazione)

Questa usanza, che può forse dare un al-
tro argomento ai sostenitori delle immigrazioni
iberiche in Sardegna, deve essere confron-
tata con un costume molto simile che fu no-
tato fra gli Sciti. Erodoto ci dice che presso
queste popolazioni barbariche, si elevavano dei
tumuli di terra in cima ai quali si infiggevano
delle spade di ferro (acinaces) che simboleggiava-
no il dio Marte (179) e più tardi, Ammiano Mar-
cellino osservò l'identico uso fra gli Alani (180).

Il grande numero delle spade votive rin-
venute ad Abini ci farebbe piuttosto pensare
che esse fossero d'uso funerario, non già simu-
lacri della divinità cui, come abbiamo visto so-
pra, i Sardi di allora sapevano effigiare nel
bronzo. Del resto, non vale celarlo, queste ana-
logie con gli Iberi, con gli Sciti e gli Alani po-

(179) Herodot IV, 62. f»Ct TOUTOl) &V\ TOO GrfKOU

àxtvaxiqs ctS^pso? tcS'p'j-rxt àpyxios exxotoicti xoù
tout' ÉCTl TOO "Apìoq to' àyaA(ji«.

(1S0) Ammian. Marceli. XXXI, 2, 23: gladius barbarico
ritu homi figitur nudus eumque ut Martem, regionum, quas
ciroumcjjrcant praesulem verecundius colunt.
 
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