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Criscio, Giuseppe de
Notizie istoriche archeologiche topografiche dell'antica citta di Pozzuoli: e dei suoi due aquidotti Serino e Campano — Neapel, 1881

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https://doi.org/10.11588/diglit.12237#0031
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Lucrino, ampliarono la città con molle nuove abi-
tazioni. Nel 715 poi sostenendo Pozzuoli un asse-
dio, fu presa a tradimento dal Duca di Benevento,
il quale passò a fil di spada i suoi difensori, ed in-
cendicela per dispetto. Nò andò esente dal rigore
dei Longobardi^ dalle tirannie dei Saraceni ; so-

silo Chinacchia, solo per la ragione del pendio o china ivi esistente;
e gli avvanzi voluti dallo Scherillo per Granai di Pozzuoli , non
sono in realtà, a mia stima, che il resto dell'antica Ter ma di Escu-
lapio. Allo Scherillo non poterono sfuggire le Descrizioni che Mar-
ziale, Svetonio, Capitolino, ed Euterpio ci trasmisero delle antiche
Terme. Allorché i romani abbondonate le guerre , si dettero alla
pace, impegnarono una grande parte dei tesori, che si accumula-
vano nelle loro mani dai tributi delle loro innumerevoli provincie,
in fare grandi stabilimenti. Tra essi occuparono il primo posto le
Terme. Una Terma di quei tempi aveva la forma o piano di un
Ginnasio Greco in proporzioni più grandi e con maggiore lusso,
conlenente oltre tutti i bacini di ogni specie di bagni ; di caldi ,
di freddi, a vapore ec. conteneva ancora dei vasti saloni per le
conversazioni e discussioni, delle biblioteche, delle gallerie di qua-
dri, degli appartamenti per tutti i giuochi di esercitazione, viali a
cielo aperto con alberi per averne I' ombra, dei corridori coperti,
dei portici per correre , saltare , e fare gli esercizi di ginnastica.
Dunque contenente una Terma tutte queste cose, di quale e quanta
estensione non doveva essere? Giudicando perciò lo Scherillo tali
avvanzi per Granai di Pozzuoli, e non pel seguito della Terma. di
Esculapio, non si accorse che restringeva lo spazio od area di detta
Terrna, rendendola un meschino stabilimento : mentre egli slesso
nella stessa sua Opera a pagina 131 cosi ne parla « -Ma se si isti-
u luisse il paragone tra le Terme di Pozzuoli e quelle che sono
« a Roma di Tito, Caracalla e Domiziano, tu devi giurare che Poz-
« zuoli era Roma e Roma Pozzuoli; cosi sono simili nelle due città
« le vaste orme di quegli edificii di corruzione ». Se cosi è, met-
terò sotto gli occhi del mio Iettare le misure delle sole Terme di
Caracalla e di Diocleziano, affinché possa farne il paragone con la
Terma di Pozzuoli , e cosi facilmente si persuaderà che lo Sche-
rillo errò grandemente giudicando per Granai, il resto degli av-
vanzi della Terma di Esculapio. La pianta della Terma di Caracalla
è un quadrato immenso di 1050 piedi di Francia, o circa 1140 piedi
antichi per ogni lato, equivalente a 42200 piedi francesi di circon-
ferenza. Quella poi di Diocleziano, si fa ascendere il suo circuito
a 4275 piedi. Tale misura la ricavo dall'Itinerario di Roma per i
tipi di Pietro Aurelj 1838. Le misure prese da me sugli avvanzi
della Terma Puleolana di Esculapio, occupano 1' area di 310 metri
di lunghezza per 120 di larghezza, inclusi i voluti Granai dello
 
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