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pralutlo nel 850 e 915; allorché questi distrussero
Clima, Baja e Miseno. Nel 1059 fu donata a Rai-
nulfo Conte di Aversa dall' Imperadore Corrado; e
Giovanni Duca di Napoli se ne impadronì in ap-
presso. Soffri Pozzuoli anche un duro assedio da
parte di Alfonso di Aragona per essere slata fe-
dele al Re Renato d' Angiò.
Da ultimo nel 1550 i Turchi ne distrussero molte
sue abitazioni. Che dirò poi di ciò. che V antica
Pozzuoli soffri anche dalia stessa natura? Posta su
di un suolo vulcanico, fu soggetta alle vicende or-
ribili di continui terremoti, d'incendi, e di pioggia
spaventevoli, lino a vedere anche sorgere dalle sue
visceri nuovi monti! Nel 1190 e 1197, sotto Fede-
rico Secondo, essa restò conquassala in tutti gli
edifici pubblici e privati pel grande incendio della
Solfatara unito ad un terribile terremoto. Nel
1458 sotto Alfonso d'Aragona i .terremoti conti-
nui, non solo finirono di distruggerla nei suoi edi-
fici si pubblici che privati; ma anche apportarono
la morte ad uomini e bestie. Il vero flagello e ro-
vina poi di Pozzuoli avvenne nel 1538; allorché
surse ira il lago Lucrino ed Averne il vulcano detto
Monte Nuovo; per tale eruzione vulcanica tutto il
Scherillo. I suoi confini sono Est palazzo fu Policastro ; Ovest Ba-
gno Penalo col ramo della strada nuova Campana. Sud porzione
della stessa strada. Nord strada dell'Anfiteatro detta lo Girone. Fo
notare che i sudetli avvanzi consistono in. vasti saloni fatti a volta
con piano superiore di minore proporzione , tutti rivestiti di fino
intonaco con pitture in affresco, rappresentanti pesci , sfingi , ma-
schere, festoni di finita ed altri disegni capricciosi. I saloni si co-
municano a vicenda fra loro, e por via di una scalinata si .ascen-
deva al piano superiore ; tra essi avvene uno ornato di bassi rilievi
in stucco in proporzioni naturali , visibile appena uno già anche
distrutto dal tempo rappresentante il ratto di Europa. Ora dunque
come mai potevano i Romani fare un tale lusso in magazzini per
uso di granai? Dopo ciò chi non vorrà meco convenire che essi
non fuiono che il seguito della Terma di Esculapio?!
pralutlo nel 850 e 915; allorché questi distrussero
Clima, Baja e Miseno. Nel 1059 fu donata a Rai-
nulfo Conte di Aversa dall' Imperadore Corrado; e
Giovanni Duca di Napoli se ne impadronì in ap-
presso. Soffri Pozzuoli anche un duro assedio da
parte di Alfonso di Aragona per essere slata fe-
dele al Re Renato d' Angiò.
Da ultimo nel 1550 i Turchi ne distrussero molte
sue abitazioni. Che dirò poi di ciò. che V antica
Pozzuoli soffri anche dalia stessa natura? Posta su
di un suolo vulcanico, fu soggetta alle vicende or-
ribili di continui terremoti, d'incendi, e di pioggia
spaventevoli, lino a vedere anche sorgere dalle sue
visceri nuovi monti! Nel 1190 e 1197, sotto Fede-
rico Secondo, essa restò conquassala in tutti gli
edifici pubblici e privati pel grande incendio della
Solfatara unito ad un terribile terremoto. Nel
1458 sotto Alfonso d'Aragona i .terremoti conti-
nui, non solo finirono di distruggerla nei suoi edi-
fici si pubblici che privati; ma anche apportarono
la morte ad uomini e bestie. Il vero flagello e ro-
vina poi di Pozzuoli avvenne nel 1538; allorché
surse ira il lago Lucrino ed Averne il vulcano detto
Monte Nuovo; per tale eruzione vulcanica tutto il
Scherillo. I suoi confini sono Est palazzo fu Policastro ; Ovest Ba-
gno Penalo col ramo della strada nuova Campana. Sud porzione
della stessa strada. Nord strada dell'Anfiteatro detta lo Girone. Fo
notare che i sudetli avvanzi consistono in. vasti saloni fatti a volta
con piano superiore di minore proporzione , tutti rivestiti di fino
intonaco con pitture in affresco, rappresentanti pesci , sfingi , ma-
schere, festoni di finita ed altri disegni capricciosi. I saloni si co-
municano a vicenda fra loro, e por via di una scalinata si .ascen-
deva al piano superiore ; tra essi avvene uno ornato di bassi rilievi
in stucco in proporzioni naturali , visibile appena uno già anche
distrutto dal tempo rappresentante il ratto di Europa. Ora dunque
come mai potevano i Romani fare un tale lusso in magazzini per
uso di granai? Dopo ciò chi non vorrà meco convenire che essi
non fuiono che il seguito della Terma di Esculapio?!