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A L CHIARISSIMG
SIGNOR LINGUET*
Farìgì «
Umone delle beH’Arti* e loro vicendevole soccorso»
TLsse pares, 0 ob hoc concordes, vivite nnm vos
Et decor^ 0 cantus, 0 amor sociavit , 0 cctas (a) .
S I G N O R E.
VOI non concepiste, come i Giganti dei Secolo, ii solle pen»
siero di cacciar Giove dal Cielo, o di rendervi immortale
come Eratostrato con ardere il tempio . II rispetto , che mofira-
te per la Religione, esigge da tutti coloro, che l’amano, un tri-
buto di gratitudine ; io ve ne offro uno qualunque in quefia
lettera.
Ditemi, senza una profonda cognizione di molte Arti e seien-
ze, avrefie Voi saputo universalmente rendere eosì interesfanti i
vostri Scritti? No. Per quanta sensibilità inspiri laFrancia a suoi
Cittadini, e per quanto piacevole ne renda il tratto appresso gli
Stranieri, il merito vossro deriva da una causa particolare, ed è
il srutto di lunghe, e filosofiche meditazioni. Ancorchè Voi mel
contrassaste, io sarò sempre di avviso, che non si arrivi a posse-
der bene un Arte, senza aver notizia di molt’altre, perchètutte
hanno tra loro un vincolo ssrettissìmo, tutte hanno origine dalsi
immaginazione e dall’intelletto, e tutte tendono ad arricchirlo, e
perfezionarlo. Non vi è Poeta, Oratore, o Storico, che non di-
pinga ; non vi è statua, o pittura di qualche merito , che non
muova, o non vi persuada aìcuna cosa. Arissotele afferma^ (b)
aver veduto delle pitture capaci di far rientrar in se stessi glà
uomini viziosi nella guisa, che lo sono i precettì della Morale;
G e Quim
(a) Calphurn. Frag»,
(b) Libo,x< Polit..
A L CHIARISSIMG
SIGNOR LINGUET*
Farìgì «
Umone delle beH’Arti* e loro vicendevole soccorso»
TLsse pares, 0 ob hoc concordes, vivite nnm vos
Et decor^ 0 cantus, 0 amor sociavit , 0 cctas (a) .
S I G N O R E.
VOI non concepiste, come i Giganti dei Secolo, ii solle pen»
siero di cacciar Giove dal Cielo, o di rendervi immortale
come Eratostrato con ardere il tempio . II rispetto , che mofira-
te per la Religione, esigge da tutti coloro, che l’amano, un tri-
buto di gratitudine ; io ve ne offro uno qualunque in quefia
lettera.
Ditemi, senza una profonda cognizione di molte Arti e seien-
ze, avrefie Voi saputo universalmente rendere eosì interesfanti i
vostri Scritti? No. Per quanta sensibilità inspiri laFrancia a suoi
Cittadini, e per quanto piacevole ne renda il tratto appresso gli
Stranieri, il merito vossro deriva da una causa particolare, ed è
il srutto di lunghe, e filosofiche meditazioni. Ancorchè Voi mel
contrassaste, io sarò sempre di avviso, che non si arrivi a posse-
der bene un Arte, senza aver notizia di molt’altre, perchètutte
hanno tra loro un vincolo ssrettissìmo, tutte hanno origine dalsi
immaginazione e dall’intelletto, e tutte tendono ad arricchirlo, e
perfezionarlo. Non vi è Poeta, Oratore, o Storico, che non di-
pinga ; non vi è statua, o pittura di qualche merito , che non
muova, o non vi persuada aìcuna cosa. Arissotele afferma^ (b)
aver veduto delle pitture capaci di far rientrar in se stessi glà
uomini viziosi nella guisa, che lo sono i precettì della Morale;
G e Quim
(a) Calphurn. Frag»,
(b) Libo,x< Polit..