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A SUA ECCELLENZA
IL SIG. SENATO R E
A N G E L O Q U I R I N L
Vetjezia.
V utilità dé3 Vissggi.
Iacesse al Cielo , che gli Artisti de’ giorni nostri , quando
i imprendono qualche viaggio peracquirtare nell’arte lorobuon
gusto e perfezionarsi , avessero i lumi di V. E. Nei pochi gior-
ni, che ella si trattenne in Siena nel suo viaggio di quest’anno,
tìsservai, che nefluna trascurò di quelle cose che dipendono dall’
arti buone o belle, e che possono vieppiù render colto un perso-
naggio del suo rango.
La maggior parte degli Artisti fà i suoi viaggi in un’età im-
matura, e sproveduta dei lumi e delle cognizioni necessarie a ve-
dere bene ciò che merita attenzione, e che giovatro a formarse-
Tie un’ idea giusta e adeguata ; oppure pieni di pregiudizi , e di
fìlopatrismo mirano con disprezzo , e quasi correndo per le po~
fte, le più belle produzioni , paghi solo di avere in esse scoper-
to qualche errore , o vero , o apparente . Quindi se ne tornano
alla patria peggìori di prirna, e più ignoranti.
Io non condanno nel viaggiatore unocchio difficile a conten-
tarfi delle t:ose ; anzi procurai io stesso d’averlo tale negli ultimi
miei viaggi. Sono scorsi ott’ anni, da che fui in Roma la prima
volta . Non si creda V. E. che ci stassi poco tempo , o che io
me ne stassì ozioso. Vi passai tre anni , e quasi ogni giorno in
compagnia di quaiche Artista , o Romano , o Francese , o Te-
desco, o Piemontese, visitando e studiando sopra i migliori mo-
numenti deli’arte antica, e moderna. Trovava il mio utile con-
versando più frequentemente con Francesi, o sia che essi mi pa-
ressero meno misteriosi degli altri , o sia che fossero più al caso
di instruirmi, perchè a dir il vero non trovai fra gli Alunni di
meglio fornitì di quelle cognizioni , che hanno relazione con i’
arte . Quest’anno , come sà V. E., vi ritornai ; ma con molto
maggior mio vantaggio . La prima volta srequentai Roma , co»
me uno Scolaro frequenta 1’ Accademia . Roma me ne impose
colla sua magnificenza, e fui da essa giudicato. La Filosofia ao°
po quest’ epoca armò il mio sguardo di Critica , e Winkelmanrs
iu certo modo rese consistente il mio gusto per le belle arti , e
M
nell’
A SUA ECCELLENZA
IL SIG. SENATO R E
A N G E L O Q U I R I N L
Vetjezia.
V utilità dé3 Vissggi.
Iacesse al Cielo , che gli Artisti de’ giorni nostri , quando
i imprendono qualche viaggio peracquirtare nell’arte lorobuon
gusto e perfezionarsi , avessero i lumi di V. E. Nei pochi gior-
ni, che ella si trattenne in Siena nel suo viaggio di quest’anno,
tìsservai, che nefluna trascurò di quelle cose che dipendono dall’
arti buone o belle, e che possono vieppiù render colto un perso-
naggio del suo rango.
La maggior parte degli Artisti fà i suoi viaggi in un’età im-
matura, e sproveduta dei lumi e delle cognizioni necessarie a ve-
dere bene ciò che merita attenzione, e che giovatro a formarse-
Tie un’ idea giusta e adeguata ; oppure pieni di pregiudizi , e di
fìlopatrismo mirano con disprezzo , e quasi correndo per le po~
fte, le più belle produzioni , paghi solo di avere in esse scoper-
to qualche errore , o vero , o apparente . Quindi se ne tornano
alla patria peggìori di prirna, e più ignoranti.
Io non condanno nel viaggiatore unocchio difficile a conten-
tarfi delle t:ose ; anzi procurai io stesso d’averlo tale negli ultimi
miei viaggi. Sono scorsi ott’ anni, da che fui in Roma la prima
volta . Non si creda V. E. che ci stassi poco tempo , o che io
me ne stassì ozioso. Vi passai tre anni , e quasi ogni giorno in
compagnia di quaiche Artista , o Romano , o Francese , o Te-
desco, o Piemontese, visitando e studiando sopra i migliori mo-
numenti deli’arte antica, e moderna. Trovava il mio utile con-
versando più frequentemente con Francesi, o sia che essi mi pa-
ressero meno misteriosi degli altri , o sia che fossero più al caso
di instruirmi, perchè a dir il vero non trovai fra gli Alunni di
meglio fornitì di quelle cognizioni , che hanno relazione con i’
arte . Quest’anno , come sà V. E., vi ritornai ; ma con molto
maggior mio vantaggio . La prima volta srequentai Roma , co»
me uno Scolaro frequenta 1’ Accademia . Roma me ne impose
colla sua magnificenza, e fui da essa giudicato. La Filosofia ao°
po quest’ epoca armò il mio sguardo di Critica , e Winkelmanrs
iu certo modo rese consistente il mio gusto per le belle arti , e
M
nell’