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Illustre Betzki, perdonate questo lungo panegirico della pover-
tà all’amore, che Ie porto. PosTano le mie parole fare impressìo-
ne sul cuore di qualche genio illustre, che neghittoso, e dimen-
tico di se stesso langue tra le morbidezze di una vita molle, ed
efleminata, o almeno possano ravvivare il coraggio di chi adonta
della sorte avversa segue la virtù »
Siena.
Il dì 20. Luglio 1781.
AL SIGNOR COMMENDATORE
FRA RAIMONDO SAMMARTINO
D I SAN GERMANO,
Cav. Gerosolimitano , GranMastro della Guardaroba,
Primo Scudiere, e Gentil’ uomo diCamera diS.A.R.
IL pRINCIPE DI PlEMONTE.
Torino.
Sopra la Fisonomra.
QUesta mia lettera chiede essere indirizzata ad un ilIuflreOs-
fervatore deilanatura, e ad un’Uomo benemerito dell’arte,
‘ come V. S. Ulufl., che è intelligentissìmo diStoria naturale,
e che arricchisce il suoMuseo de’più belliScenarj in piccolo dei
S.S. Galiiari. Ella sa , quanto si logorino Ie pitture di Teatro ,
non tanto perchè la meflica de’ colori è più grossolana e super-
ficiale, quanto che rotolandosi, e facendosi scorrere quà e Ià con
impeto, in mezzo al fumo dimolti lumi, preflo devono perdere
o in tutto, o in parte ildolce inganno, che producono. Piaces-
se al Cielo, che altri facessero lo stesso di quelle del Cav. Bibbie»
na. Ma veniamo al proposito.
Cicerone al lib. 4. delIeTuscuIane dice, che molto importaos-
servare la qualità del corpo , per rilevare s indole deli’ animo ,
che vi è unito: perchè la configurazione delle parti ha forza di
render la mente penetrante, o ottusa. La quale asserzione io re-
puto essere fondata sul véro, da che lo più giiArtifli nelsopere
ioro
Illustre Betzki, perdonate questo lungo panegirico della pover-
tà all’amore, che Ie porto. PosTano le mie parole fare impressìo-
ne sul cuore di qualche genio illustre, che neghittoso, e dimen-
tico di se stesso langue tra le morbidezze di una vita molle, ed
efleminata, o almeno possano ravvivare il coraggio di chi adonta
della sorte avversa segue la virtù »
Siena.
Il dì 20. Luglio 1781.
AL SIGNOR COMMENDATORE
FRA RAIMONDO SAMMARTINO
D I SAN GERMANO,
Cav. Gerosolimitano , GranMastro della Guardaroba,
Primo Scudiere, e Gentil’ uomo diCamera diS.A.R.
IL pRINCIPE DI PlEMONTE.
Torino.
Sopra la Fisonomra.
QUesta mia lettera chiede essere indirizzata ad un ilIuflreOs-
fervatore deilanatura, e ad un’Uomo benemerito dell’arte,
‘ come V. S. Ulufl., che è intelligentissìmo diStoria naturale,
e che arricchisce il suoMuseo de’più belliScenarj in piccolo dei
S.S. Galiiari. Ella sa , quanto si logorino Ie pitture di Teatro ,
non tanto perchè la meflica de’ colori è più grossolana e super-
ficiale, quanto che rotolandosi, e facendosi scorrere quà e Ià con
impeto, in mezzo al fumo dimolti lumi, preflo devono perdere
o in tutto, o in parte ildolce inganno, che producono. Piaces-
se al Cielo, che altri facessero lo stesso di quelle del Cav. Bibbie»
na. Ma veniamo al proposito.
Cicerone al lib. 4. delIeTuscuIane dice, che molto importaos-
servare la qualità del corpo , per rilevare s indole deli’ animo ,
che vi è unito: perchè la configurazione delle parti ha forza di
render la mente penetrante, o ottusa. La quale asserzione io re-
puto essere fondata sul véro, da che lo più giiArtifli nelsopere
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