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che dal i joo. a questa parte ( o siano Sanesi , o Fiorentini, o
Aretini ) hanno scritto intorno a quefia questione . Atteniamoci
ai fatto.
Questa tavola di Guido rappresenta una Vergine sedente sopra
una ricca sede: è di figura gigantesca; il capo è di un palmo ,
e sette dita; ii braccio destro misurato dalia sua ineastatura , e
dalla clavicola sino all’estremità della mano è lungo tre palmi ,
e sei deta, cioè tre sino al gomito ec. II volto preso da se è iun-
go un palmo e quattro deta . Tutta ia figura benchè assisa è di
palmi dieci : ciaicun palmo è di otto pollici : come vedete, esta
è gigantesca. ii colorito è queli’istesso che nelle tavole degli Ar-
tisti Sanesi vedesi intorno ai 1300. cioè tendente ai livido ; e
quantunque il tempo ne abbia predate le mezze tinte , si vede
in ciò che ne resta un non so che di fare, e di maniera deriva-
ta dagli Autori de’due quadri di S. Pietro, e di S.Giovanni Bat-
tista, dei quali sopra pariai. Non solamente vi sono molte cose
in questa tavola, che superaho il sapere de’Greci contemporanei
di Guido, ma non dubito punto asserire che vi sono delle par-
ti, alla perfezione delle quali non giunse Giotto medesimo un se-
coio dopo Guido. Per esempio ii braccio destro della Vergine è
così ben vestito, e disegnato con tale esattezza di contorni, e di
ombre,
festo or ora publicato, che ne annunzia la rifiampa , sara un opera
interesfante. li Gigli scherzando al iuo solito, sece ii seguente elogio
ad un facchino di piazza , che sì chiamava Roso, per avere a forza
di pugni confutati tre mozzi di halia della Priucipelsa Violante , ch§
in un osteria sparlavano della cara patria .
ROSO
Senenfìum bajulorum sacìle principi
Quod
Tres jtgaiones Florentinos
in bac caupona combibentes
Dum
Invìdo morsu Senarum Urbi obloquerentur
Pugnis liberaliter exceptos
Egregie multaverit
Bajuli Senenfes
Patriee Vindici
M. P. P.
Qpesii due popoli si recavano a gloria il farsi de’ dispetti, come di ab-
brucciarsi furtivamente le porte dellaCitt'a; il pigliarsi nelle battaglie
11 Carroccio , e simili. Una volta i Fiorentini attaccarono alle porte
di Siena una pelle d’Àsino, ed i Sanesi per la Campana Martinella ,
toita ai fiorentini fecero più chiasi’o, che i Modanesi per la secchia
rapita. In tanta guerra, e odio sì grande gìi Scrittori rispettivi nei
parlare delle cose de’loro nemici devono essere sospetti.
che dal i joo. a questa parte ( o siano Sanesi , o Fiorentini, o
Aretini ) hanno scritto intorno a quefia questione . Atteniamoci
ai fatto.
Questa tavola di Guido rappresenta una Vergine sedente sopra
una ricca sede: è di figura gigantesca; il capo è di un palmo ,
e sette dita; ii braccio destro misurato dalia sua ineastatura , e
dalla clavicola sino all’estremità della mano è lungo tre palmi ,
e sei deta, cioè tre sino al gomito ec. II volto preso da se è iun-
go un palmo e quattro deta . Tutta ia figura benchè assisa è di
palmi dieci : ciaicun palmo è di otto pollici : come vedete, esta
è gigantesca. ii colorito è queli’istesso che nelle tavole degli Ar-
tisti Sanesi vedesi intorno ai 1300. cioè tendente ai livido ; e
quantunque il tempo ne abbia predate le mezze tinte , si vede
in ciò che ne resta un non so che di fare, e di maniera deriva-
ta dagli Autori de’due quadri di S. Pietro, e di S.Giovanni Bat-
tista, dei quali sopra pariai. Non solamente vi sono molte cose
in questa tavola, che superaho il sapere de’Greci contemporanei
di Guido, ma non dubito punto asserire che vi sono delle par-
ti, alla perfezione delle quali non giunse Giotto medesimo un se-
coio dopo Guido. Per esempio ii braccio destro della Vergine è
così ben vestito, e disegnato con tale esattezza di contorni, e di
ombre,
festo or ora publicato, che ne annunzia la rifiampa , sara un opera
interesfante. li Gigli scherzando al iuo solito, sece ii seguente elogio
ad un facchino di piazza , che sì chiamava Roso, per avere a forza
di pugni confutati tre mozzi di halia della Priucipelsa Violante , ch§
in un osteria sparlavano della cara patria .
ROSO
Senenfìum bajulorum sacìle principi
Quod
Tres jtgaiones Florentinos
in bac caupona combibentes
Dum
Invìdo morsu Senarum Urbi obloquerentur
Pugnis liberaliter exceptos
Egregie multaverit
Bajuli Senenfes
Patriee Vindici
M. P. P.
Qpesii due popoli si recavano a gloria il farsi de’ dispetti, come di ab-
brucciarsi furtivamente le porte dellaCitt'a; il pigliarsi nelle battaglie
11 Carroccio , e simili. Una volta i Fiorentini attaccarono alle porte
di Siena una pelle d’Àsino, ed i Sanesi per la Campana Martinella ,
toita ai fiorentini fecero più chiasi’o, che i Modanesi per la secchia
rapita. In tanta guerra, e odio sì grande gìi Scrittori rispettivi nei
parlare delle cose de’loro nemici devono essere sospetti.