Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Euclides; Danti, Ignazio; Giunta, Filippo; Heliodorus
La Prospettiva di Evclide: Nella quale si tratta di quelle cose, che per raggi diritti si veggono: & di quelle, che con raggi refleßi nelli Specchi appariscono — Fiorenza, 1573 [Cicognara, 835 A-C]

DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.31588#0011
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
P R O E M I O

*za dàfno, che ha una regicne con l'altra, ma con il Cielo ancora. Et
non minore aiuto dà alla ìronomia ejjendo cagione, che fappiamo
al certo la grandeTfa deile Jìelie, & la pofitura de Cieli,& conofcia
rno mediante esfa la Luna ejfcre pìu bajja, Saturnopiu alto,che ilSo
le. cr piu bajjò dellc (iellefijfe,cbe fono locate nella ottaua sfera. Ci
sa anco conofccre ueramente la dijìantia,cbe è dall'un Cielo, & l’al*
tro,& daldunaalLaltra Jìelìa, & cirendela ragione da cke auuen-
ga che ìe Jielle ci apparifcono maggiori in un luogo , che in un altro
dcl Cielo;le qualì fono tutie cofe,checiafcuno douerrebhe disiderare di
sapere. Et ejfendo scorne benedisfeil diuin TlatoneJ dati da Dio otti
mo, er gradijjìmo alXbuomogs occhi per loro natura riuolti in uerjo
iiCielo, po(ìi in cosi nobil luogo,&fimilia lurrn celefti, nonpare di-
ce il d.etto Filofofo, che ad altro esfctto cifiano siati dati, che per con
siderare, er contemplare li moti ceiefii, & quefio cofi beilo,&ma-
rauigliofopalco fabbricato dalla diuina Maeftà cotato ornato;St fog
giugne, chegrande erroresanno coloro, chenon fi seruono degl'oc-
chi à quesio, à cheprincipalmente Jurono ordinati.Quanto piugra-
uementeposjìamo noi dirc, errare hoggi la magfior parte degl’huomi
ni à nonfì seruìre di questo fenfo fì nobile à queìlo, che è fenya alcun
dubbio piu fuo proprio, che qualfi uoglia altra cofa ; poiche non poj-
siamo uolgeregt occhi in parte alcuna,che non ci fcoprino ejjetti ma
rauigliofi di quesla fciega. St tafciado da bmda it raccotare ilgioua
mento, & sutiie,cheelia arreca, angi quato fianecejfaria à insinite
arù mecaniche, & particularmete alla,Architettura,& à tutte ie al
tre arù det dijegno, si come à uoi nohilìssimi Jccademicu' no
tiJsimo,dirò folo,che nonpojjò sic non marauigiiarmigrademete come
pofsa ejfere, che apprejso lepersone fcientiate,&dottequesia sciega
della vrosfettiua sia hauuta in cofi poca jùma,angi,il dirò pure,et có
rnolto mio di(piacere,pare che sia da ciafcuno tenuta à uile, et cheno
bisogni piu andare à impararla nelle ficuote de’ Fìlofofi eJJ'endo da esi-
si sbadita, ma quetpoco che cì refia, refia tutto in un poco di prati-
ca apprcsfo àgsartesici meccanici, di chc ejfendouigiudiciofamete ac
corti uoijhauete nuouametecon beWordine insiituita la nuoua Mcca
demia deWarù dei Disegno,nelia quale feguitando, come hauete co-
minciato.fi può credere angi tenerp sermo,che in breueJJatio di tem
po,renderete ta Città nofìra no meno adorna di quesia Jciega che el-
lasia hoggi con molta fualode, & quanto altra Città diItalia orna~
ia,& della sacultà delle Leggi,& dello(Jiendore deiteMmì

1 L F I N £.
 
Annotationen